La Juve vince il suo ventottesimo scudetto, ma i festeggiamenti si sono sparsi in tutta Italia e nello specifico anche in Campania. Siamo in pieno centro a Caserta, ed ecco caroselli d'auto e bandiere a vento che inneggiano alla squadra di Conte come se il Dna di questi tifosi apolidi da meridionale fosse solo un dettaglio di cui bisogna vergognarsi nel calcio salvo poi sfoggiarlo quando si esce fuori dai confini regionali. Particolare della festa scudetto è senza dubbio l'interpretazione che i torinesi doc hanno dato ai loro colleghi meridionali etichettandoli come non tifosi e con quel epiteto terrone che non lavora con cui viene generalizzato chiunque viva da Napoli in giù. Dello stile napoletano ne parlano in pochi come ad esempio gli applausi dei 10mila cuori azzurri al Dall'Ara per l'addio di Marco Di Vaio per di più ex salernitano. Come titoli di coda di una serata di giubilo, almeno la compiacenza di ringraziare in napoletani per la gentile ospitalità in casa propria sarebbe il minimo. Tanti hanno esultato al gol di Rubin, ma la storia è ancora lunga perchè in fondo ride bene chi ride per ultimo..
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