Di Manuel Guardasole (Twitter: @MGuardasole)
Si è detto tanto, troppo, su quanto Manolo Gabbiadini sia stato 'centellinato', non utilizzato abbastanza da mister Sarri, su quanto il ragazzo aveva voglia di cambiare aria, sul trasferimento al Wolfsburg a gennaio. Si è detto anche che non ha retto la pressione di una piazza come Napoli, che dovrebbe ripartire da una squadra di livello inferiore. Che Gabbiadini non abbia avuto tanto spazio è vero (probabilmente ne meritava di più per quanto mostrato negli scorsi anni), ma come si può tenere fuori, anche solo per pochi minuti, un attaccante argentino che ha segnato 30 gol in 31 partite in Serie A, che ha segnato in una sola stagione più di tutti nella storia del Napoli, Cavani compreso (si era fermato a 29 gol in campionato il 'Matador')?
Gonzalo Higuain si è reso protagonista, gesto di oggi discutibile a parte, di una stagione da incorniciare: tra 5-10-15 e 20 anni probabilmente ricorderemo questo Napoli come il Napoli di Higuain, come negli anni di un altro argentino, Maradona, si parlava del Napoli di Diego. Sì, è vero, è poco rispettoso nei confronti del lavoro e dell'impegno di una squadra eccezionale, di un allenatore strepitoso che ha dato tantissimo ai suoi ragazzi, Pipita su tutti, ma sarebbe ingiusto nei confronti di un campione straordinario, in lotta per la Scarpa d'Oro e che segna in Italia più di quanto facciano gente come Messi, Suarez e Ronaldo in Spagna, non sottolineare quanto Higuain ha dato a questa squadra.
L'ABBRACCIO - Lo sa anche Gabbiadini, che, nonostante qualcuno possa pensare abbia una sorta di rivalità con il Pipita, è stato oggi protagonista di un gesto particolare, quasi inaspettato: Manolo è andato a tranquillizzare ed abbracciare il suo compagno-rivale di reparto, Gonzalo Higuain nel momento dell'espulsione dell'argentino, visibilmente nervoso. Un abbraccio sentito, magari con qualche parola sussurrata all'argentino per calmarlo, per evitargli una lunga e pesante squalifica, che non 'gioverebbe' a nessuno, se non al solo Manolo: l'attaccante italiano avrà sicuramente la chance di partire titolare contro l'Hellas Verona nel ruolo del Pipita, ma oggi in campo poco gli interessava. Ha pensato solo al Napoli, al bene della sua squadra: "Come si può giocare senza Higuain, come si può prescindere da lui?", lo pensa anche Gabbiadini, è quello che trapela da quell'abbraccio sentito.
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