di Marco Lombardi - Twitter: @marcolombardi24
Sembra assurdo, ma nel periodo di lunga crisi che il Napoli sta attraversando da oltre 2 mesi a questa parte, qualcuno ha avuto il coraggio di pensare una cosa simile per spiegare l’assoluto squallore che la squadra di Benitez ha mostrato in campo tra campionato e Coppa Italia. Secondo molti infatti, una semplice canzone avrebbe il magico potere di influenzare negativamente l’andamento di una squadra di calcio e peggiorare il livello fisico, tecnico e mentale dei giocatori scesi in campo. La canzone in questione è Napule è, capolavoro del compianto Pino Daniele che da dopo la sua prematura morte avvenuta in gennaio, ha preso il posto di Go West dei Pet Shop Boys come inno della squadra partenopea al momento dell’ingresso in campo delle squadre durante le gare casalinghe degli azzurri giocate allo stadio San Paolo. A (non) certificare questa fantasiosa, scaramantica e oseremmo dire folle tesi, ci sarebbero i numeri e i risultati che il Napoli ha raccolto in casa da quell’11 gennaio scorso, gara d’esordio di Napule è come inno introduttivo, nella sconfitta contro la Juventus per 1-3. Si tratta di 7 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte (ovvero quella di ieri contro la Lazio e quella poc’anzi citata contro la Juventus di Allegri), il tutto tra campionato, Coppa Italia ed Europa League. Una serie di dati che sbugiardano in maniera netta ed evidente chi, speriamo senza secondi fini e/o malizia alcuna, cerca da svariate settimane di inculcare questa diceria secondo cui la canzone di Pino Daniele porti sfortuna alla squadra di Benitez. Una assurdità che va ben oltre la scaramanzia “positiva” per cui è famoso il popolo partenopeo, che rischia solo di aumentare l’acredine e la rabbia infondate di una grossa fetta di tifosi azzurri, delusi dall’altalenante stagione di questo Napoli. In attesa di altri mille culure…