di Leonardo vivard Twitter: @LeonardoVivard
Vi abbiamo parlato dell'accostamento riportato da Sport Mediaset di Zlatan Ibrahimovic al Napoli. Il campione svedese ha reso grande ogni club in cui ha militato, arrivando a vincere 13 campionati su 15. Non è solo garanzia di successo, ma anche una particolare operazione economica. Sarebbe un 'do ut des' tra Ibra-Raiola e il presidente De Laurentiis. Perchè non si parla di un giocatore, ma di un prodotto commerciale.
Se da un lato, infatti, l'ex Milan e Barcellona rappresenta un notevole esborso monetario sotto il profilo dell'ingaggio, dall'altro questo si tradurrebbe in una mossa di merchandising per accrescere la visibilità e il brand Napoli anche a livello internazionale. Cosa vuol dire avere Ibra in azzurro? Abbozziamo due conti.
Il primo fattore è il prezzo del cartellino: costo zero. Il contratto con il PSG scade a giugno 2016, Ibra avrebbe potuto firmare per qualsiasi altro club già a gennaio. Un aspetto non da sottovalutare, soprattutto in vista dell'ingaggio. E' un giocatore di 34 anni, ad ottobre 35, ma il suo livello e soprattutto il suo procuratore, Mino Raiola, presuppongono un esborso monetario da capogiro. Sotto questo profilo, sarebbe un'operazione del tutto anti-Napoli. Non è in stile De Laurentiis acquistare profili oltre una certa soglia d'età, specialmente a determinati prezzi.
Quello dell'ingaggio, poi, sarebbe, il nodo principale. Secondo Sport Mediaset, lo stipendio netto del giocatore si aggirerebbe intorno agli 8 milioni di euro a stagione per due anni. A lordo, cioè, il costo che dovrebbe sostenere la società sarebbe di 32 milioni.
L'improbabile acquisto dello svedese, secondo la rigida gestione del monte ingaggi del club, potrebbe essere il segnale dell'addio di Gonzalo Higuain. Per logica, al di là del fantasioso accostamento e dell'incompatibilità tattica, pare alquanto difficile immaginarli insieme ragionando in chiave finanziaria. Sempre per snocciolare qualche numero, il Napoli incasserebbe l'intera clausola (94 milioni e spiccioli). Ma insieme al prezzo del cartellino, il presidente De Laurentiis risparmierebbe lo stipendio del Pipita per i residuali due anni di contratto che lo legano in azzurro. 4,5 milioni netti a stagione, dunque lordi 9 (costo per la società), per due anni si traducono in 18 milioni che il patron della Filmauro potrebbe impiegare per il costo dell'ingaggio di Ibrahimovic. Così resterebbero (a queste cifre) 14 milioni d'ingaggio da colmare.
Resta la questione diritti d'immagine. Con Ibra, e soprattutto Mino Raiola, non si può ragionare molto. I diritti d'immagine vanno interamente al giocatore, perchè il brand è il suo nome, e gli introiti a lui devono essere destinati. Un cavillo non da poco, vista l'abitudine del presidente. Ma se da un lato De Laurentiis potrà rinunciare a questi benedetti diritti, dall'altro avrebbe un ritorno considerevole sotto l'aspetto del merchandising. Magliette e gadget dello svedese andrebbero a ruba, e associato al nome dell'attaccante del PSG, anche il marchio SSC Napoli subirebbe una sensibile impennata in termini di appeal internazionale.
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