L'icona Maradona ha travalicato i confini del calcio. Per molti è diventato un simbolo di vittoria, anche di rivincita. La sua stessa immagine ha trovato sfogo negli anni in tanti altri settori: è stato oggetto di ispirazione per film, canzoni, opere d'arte ma anche cartoni animati ed una curiosa iniziativa religiosa.
Vale la pena citare La Vida Tombola, una delle tante canzoni ispirate a Maradona. Si narra di un Manu Chao letteralmente stregato dalla storia di Diego, al punto da dedicargli la canzone: l'artista immagina cosa fosse accaduto alla vita del campione se questa avesse preso una piega un po' diversa. Tipo, se fosse stato lui stesso Maradona e le scelte che avrebbe compiuto
Chi non ha visto almeno una volta il famoso cartone animato Holly e Benji? A chiunque è venuto il dubbio che Oliver Hutton, meglio noto come Holly, fosse in realtà Maradona. Dubbio sciolto. Il fumettista giapponese Yoichi Takahashi lo ha confessato alla rivista argentina Libero: la prima fonte di ispirazione per il personaggio, nato nel 1980 e pubblicato su carta l’anno dopo, era stato un giovanissimo Maradona. Quello cioè che aveva giocato e vinto il Mondiale Under 20 con l’Argentina in Giappone nel 1979.
Avete mai sentito parlare di Chiesa Maradoniana? O almeno avete mai visto la sua immagine con tanto di aureola? Non resta che soddisfare la nostra curiosità, perchè il nostro idolo pare sia diventato anche una religione. Alla fine degli anni '90 per gioco alcuni giornalisti argentini e sostenitori di Maradona iniziarono a festeggiare il Natale il 30 ottobre. L'iniziativa aveva lo scopo di mantenere vivo il ricordo delle sue gesta, sino a contare poi migliaia di seguaci in tutto il mondo.
Curiosità. Sulla scia di una parodia religiosa il battesimo viene svolto giurando sull'autobiografia del calciatore. E sempre in maniera goliardica c'è anche la preghiera Il Diego Nostro.
Un Dio dal volto umano. Lo street artist Jorit Agoch nel febbraio del 2017 ha voluto omaggiare il legame tra Maradona e la città di Napoli con un'opera su uno degli edifici del cosiddetto Bronx di via Taverna del Ferro a San Giovanni a Teduccio. “Lo faccio per portare il bello dell’arte a chi non c’è l’ha. Questa gente merita la bellezza, io do il mio contributo, faccio quello che posso, faccio in modo che la bellezza raggiunga il popolo”.
Il Dios umano fu un regalo dello stesso Jorit ai napoletani. L’opera fu completata grazie a fondi avuti dal capitano del Napoli Marek Hamsik e da associazioni che operano sul territorio.
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Maradona esposto in una chiesa. Quella di Sant'Enrico ad Hannover in Germania. Una mostra fotografica con le 134 foto scattate dal fotoreporter del Mattino Sergio Siano, attualmente ancora in corso. Infatti durerà nella città tedesca fino al 25 novembre, secondo anniversario della scomparsa di Diego.
“Maradona, il divino?” Con questo titolo la chiesa si interroga sulla vita del dio del calcio, tra l'altare e il fonte battesimale. Curiosità: alcuni scatti sono stati posizionati all'interno della chiesa di fianco alla raffigurazioni delle stazioni della via Crucis.
Una statua di Diego Armando Maradona è stata donata dal suo autore, Domenico Sepe, alla città di Napoli come omaggio al campione argentino scomparso all’età di 60 anni. L’opera d’arte lo ritrae in azione con il pallone tra i piedi, in una delle posizioni che lo hanno reso indimenticabile. Una seconda statua di Maradona è stata collocata all'uscita degli spogliatoi all'interno dello stadio.
Il nostro viaggio termina restando a Napoli, con un'ultima novità alquanto originale, la scultura dell'architetto artista Valentino Battista:"Di Maradona mi ha sempre colpito la sua gestualità in campo, la danza tribale generata dal suo corpo, quella capacità di rendere spettacolare anche un semplice calcio d’angolo, generando nello spettatore la meraviglia dell’attesa. Chi come me ha avuto la fortuna di vederlo dal vivo, in tutta la forza della sua corporeità unica, non può non ricordare come la sua stessa presenza sprigionasse un carisma e una potenza ammaliatrice. Maradona è stato spettacolare anche nel suo andarsene e per questo, dopo quel 25 novembre, ho creato questo omaggio alla sua 'statua'. Ho scelto di farlo tracciando con le mani un filamento di carbonio resinato, materiale leggero e resistente. Non un tutto pieno, com’era lui, ma un reticolo che ci ricorda la sua fisicità inconfondibile. Uomo, capitano giocatore. E icona indelebile nel nostro immaginario".