Ha avuto una carriera di alto gradimento grazie ai rigori, quelli di Istanbul 2005 che i milanisti tentano inutilmente di rimuovere. Ha una carriera ad alto rischio dopo un rigore, quello di Higuain che i napoletani disperatamente vorrebbero cancellare. In undici metri sono racchiuse le ultime undici stagioni di una carriera che adesso arriva al top: la panchina del Real Madrid.
Mettendosi davanti allo specchio nel giorno della presentazione ufficiale, Rafa Benitez stringerà con cura il nodo della cravatta, accarezzando poi il colletto inamidato della camicia rigorosamente blanca. "Estoy bien asì?". "Estas muy bien", gli risponderà la moglie Montse, che non s'è mai trasferita a Napoli perchè - dichiarò - "le figlie sono troppo ben ambientate a Liverpool e non vogliono muoversi". Nei confronti dei tifosi napoletani, non seguirlo nemmeno a Madrid sarebbe... di rigore. Sarebbe anche interessante capire i segreti dell'uomo che rovescia il destino di Ancelotti una volta ogni dieci anni. In quella finale di Champions fu uno shock. Stavolta, un trauma: diverso, ma non più lieve da sopportare. E tutti a chiedersi perchè. Tanti, perfino troppi perchè. Fondamentalmente riassunti in uno solo: perchè Rafa Benitez merita di allenare il Real Madrid?
La persona non si discute, l'allenatore sì. Discutere non si significa bocciare. Però all'Inter si trovò a gestire l'ingestibile dopo Mourinho e fu un mezzo disastro. Lo Specialone telefonava e mandava sms a tutti, da Moratti ai magazzinieri. Lui andò fuori di testa. C'era da capirlo. Chiese tre giocatori, non gliene presero nemmeno mezzo. L'avventura finì all'indomani del titolo di Campione del Mondo meno goduto e celebrato della storia del calcio. In Italia è tornato alla guida del Napoli dove, per non ripetere l'esperienza morattiana, De Laurentiis gli ha dato quel che voleva. Giocatori fidati, spagnoleggianti come lui. Con stipendi carissimi come il suo. Raul Albiol, Callejon, Higuain, David Lopez, Michu: adesso il Napoli dove li piazza, su Ebay?
Altro interrogativo. In due anni ha vinto qualcosa, ma pure perso molto: come va certificato il suo bilancio? Conti e numeri alla mano, è stato inferiore a Mazzarri. Che piangeva tanto e si lamentava troppo, sì. Ma alla fine qualcosa portava sempre a casa. Benitez invece s'è portato via addirittura una chiamata della Casa Blanca. Cipuòstare? Mica tanto... Ecco, i puntini sospensivi sembrano il miglior simbolo per descrivere l'ultimo biennio napoletano: vorrei ma non posso, vincerei ma non voglio,resterei ma non penso. Una sfilza di condizionali, accompagnati da "se" e "ma". Ma quel che rimane, ai tifosi napoletani, è una spiacevole sensazione di amore tradito e fiducia non esattamente ben riposta.
Ai tifosi del Madrid invece non resta che valutare l'allenatore che arriva dopo Mourinho e Ancelotti, senza valere nè aver vinto quanto Mourinho e Ancelotti. Un allenatore, Rafa Benitez, che arriva senza un vero perchè.