Per la procura generale di Torino, Fabrizio Corona è a tutti gli effetti un latitante, poiché si è sottratto all'ordine di carcerazione conseguente alla decisione della Cassazione di ieri, che ha confermato la condanna 5 anni per il ricatto legato ad alcune foto, perpetrato ai danni del calciatore David Trezeguet. Le ricerche di Corona sono già state estese a livello internazionale, anche l'Interpol è stata avvertita. "Fabrizio, siamo affranti. Con la poca lucidità di cui disponiamo in un momento così drammatico, ovunque tu sia, ti chiediamo di tornare al più presto e consegnarti alla giustizia". Questo l'accorato appello che la famiglia Corona rivolge a Fabrizio, reso noto all'ANSA dal fratello minore Federico. L'ordine di custodia cautelare per Fabrizio Corona è stato firmato alle 16:30 di venerdì. Lo ha fatto il sostituto procuratore della Repubblica di Torino Vittorio Corsi, il magistrato che nel gennaio scorso aveva ottenuto in appello il raddoppio della condanna avuta in primo grado dal fotografo per aver ricattato il giocatore della Juventus David Trezeguet. Il 16 gennaio 2012 i giudici della Corte d'appello avevano accolto in la richiesta di Corsi e avevano aumentato la condanna a tre anni e quattro mesi con cui si era concluso il primo processo a cinque anni.Condanna che ora dopo essere stata confermata dalla Corte di Cassazione è diventata definitiva. Corona che nel frattempo aveva ottenuto di poter scontare con l'affidamento si servizi sociali altre due condanne (una per spendita di soldi falsi e l'altra per una tentata estorsione del tipo di quella fatta a Trezeguet) era da giorni seguiti dagli agenti della questura di Milano che aspettavano l'ordine della Procura generale di Torino per arrestarlo. Il fotografo potrebbe quindi già essere in carcere.
La vicenda che ha portato in carcere Fabrizio Corona risale al maggio 2009. Per l'esattezza alla sera in cui il fotografo aveva immortalato l'allora bomber bianconero David Trezeguet in compagnia di una ragazza milanese conosciuta poco prima in un locale. Trezeguet, che nel capoluogo lombardo stava festeggiando una partita appena vinta dalla Juventus, aveva concluso la serata a casa della giovane e non si era accorto di essere sta seguito da uno dei paparazzi dell'agenzia di Corona che gli aveva scattato venticinque foto mentre entrava nell'appartamento della ragazza e altri ventuno quando ne era uscito la mattina dopo. A contattare il calciatore e chiedere 25mila euro per evitare la diffusione delle fotografie era stato lo stesso Fabrizio Corona. La storia era approdata in tribunale dopo che le foto di Trezeguet erano state scoperte nel corso dell'inchiesta del pm di Potenza Henry Woodcock e si era conclusa in una prima fase con una condanna a tre anni e quattro mesi. Nel processo di appello, conclusosi nel gennaio 2012, il sostituto procuratore Vittorio Corsi aveva invece sottolineato come non fosse possibile nel caso di Corona considerare le attenuanti prevalenti sulle aggravanti dato che il personaggio aveva messo in atto altre estorsioni dello stesso tipo. I giudici avevano accolto la sua richiesta e aumentato la condanna di Corona a cinque anni.