E' la brutta sorte dei ritiri con le Nazionale che colpisce giocatori di club costretti a fermarsi per traumi più o meno gravi. Filtrava ottimismo per Arkadiusz Milik che nella serata di ieri contro la Danimarca è dovuto uscire per una botta al ginocchio sinistro. Poi le prime indiscrezioni nella notte: probabile rottura parziale del legamento crociato, minimo 4 mesi di stop. A Napoli fanno già i dovuti scongiuri, ma nel frattempo De Laurentiis riflette.
Secondo quanto previsto dal regolamento FIFA, però, qualora un giocatore dovesse subire un infortunio durante una prestazione con la propria Nazionale, il club verrebbe risarcito per l'ammontare di ingaggio percepito dal calciatore nel periodo di stop. Recita così il regolamento: Se un giocatore viene infortunato a causa di un episodio accaduto in rappresentanza della propria nazionale A, il club di appartenenza del cartellino sarà ricompensato dalla FIFA alla fine di proseguire il pagamento dello stipendio prefissato dell’atleta. Le specifiche limitazioni sono poi indicate nel Bollettino del Programma Protezione Club. Morte, disabilità permanente e altre perdite di capacità non sono coperte da questo regolamento.
Milik ha un contratto quinquennale con il Napoli da 1.3 milioni di euro all'anno a salire più bonus. Questo vuol dire che, qualora dovesse essere confermato lo stop di quattro mesi, il club percepirebbe un indennizzo di 430mila euro circa. Il calcolo viene effettuato moltiplicando lo stipendio giornaliero dell'atleta per il numero dei giorni di stop. Dunque, circa 3,5 mila euro al giorno per 120 giorni (4 mesi). Il totale si aggira intorno ai 430 mila euro.