Una situazione in cui vincono tutti. Il rinnovo contrattuale di Dries Mertens con il Napoli è una situazione in cui nessuno esce scontento: non ne esce male il calciatore, che guadagnerà una barca di soldi fino al 2020 (grazie alla mediazione degli avvocati Stijn Francis e Laurens Melotte - basta guardare il sito della Stirr per non sbagliare l'ordine dei nomi); non ne esce male la società, che cancella la disastrosa ipotesi di portarlo a scadenza di contratto; non ne esce male Maurizio Sarri, che vedrà il suo mini-centravanti ancora ai suoi ordini. Magari non sarà contentissimo Milik, che non è venuto a Napoli per fare panchina, ma ci sarà spazio anche per lui.
Quattro milioni l'anno ed una clausola rescissoria da ventotto milioni di euro. Sulla carta trenta, ma con una 'buonuscita' di due milioni da consegnare al calciatore non appena verrà ceduto. C'è un nonsochè di déjà vu, in questo rinnovo contrattuale. Difficile non pensare ad Ezequiel Lavezzi, che firmò un contratto che portò in azzurro Cristian Chavez (...) ed una ghiotta clausola rescissoria, utilizzata poi dal Paris Saint-Germain. Guardacaso la cifra è anche simile, sebbene Lavezzi lasciò Napoli a ventisette anni: in caso di addio, l'anno prossimo, Mertens ne avrebbe trentuno.
Vincono tutti, stavolta. Perchè Dries Mertens avrà davanti a sè un'altra stagione che potrà monetizzare al massimo, con una clausola che i club più ricchi del mondo non si farebbero scrupoli a pagare (28mln per uno che ha fatto già 31 gol stagionali non sono tanti); perchè il Napoli, nella peggiore delle ipotesi, si ritroverà in cassa un bel gruzzoletto da reinvestire - con relativa plusvalenza; perchè Sarri potrà contare ancora una volta sull'esperimento tattico più riuscito della sua avventura in azzurro. Detto questo, rimane la sensazione di déjà vu. Vanno fatti i complimenti alla società che, nonostante abbia dovuto cacciare più soldi del dovuto per rinnovare Insigne e Mertens, ha mantenuto intatta l'ossatura della squadra: Callejon, Hamsik, Albiol e Mertens fino al 2020, Koulibaly ed Hysaj fino al 2021, Insigne fino al 2022. Manca solo Ghoulam.
RIPRODUZIONE RISERVATA