Madrigal, Callejon e Napoli: Victor Ruiz chiude il cerchio dopo cinque anni. La cronistoria dell'acquisto che non scontentò nessuno

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Madrigal, Callejon e Napoli: Victor Ruiz chiude il cerchio dopo cinque anni. La cronistoria dell'acquisto <i>che non scontentò nessuno</i>

Curioso come il calcio, più o meno, abbia un cammino praticamente ciclico. Giri attorno per quasi cinque anni, e ti ritrovi di nuovo al punto di partenza. Victor Ruiz, il Napoli ed il Villarreal. Perchè ciclo? Perchè giovedì sera, a distanza di un quinquennio, si ritroveranno tutti nello stesso posto. Era il 24 febbraio, gara di ritorno dei sedicesimi di Europa League: Marek Hamsik segna, la balaustra del Madrigal crolla, il Napoli perde ed esce dalla seconda competizione europea. Victor Ruiz, quel giorno, debutta con la maglia del Napoli. La prima di sole sette presenze, per chiudere sette mesi abbastanza anonimi in azzurro che, tuttavia, finirono col non scontentare nessuno: il club azzurro guadagnò, il calciatore trovò un posto da titolare.

Il 27 gennaio del 2011 Magico Diaz, agente di Ruiz, parlava così a CalcioNapoli24: "E' fatta, il mio assistito ha firmato. Victor è un ragazzo molto umile, importante è arrivare in Italia con le giuste motivazioni per mettersi subito a disposizione del mister e dei compagni di squadra. Victor è felicissimo di indossare una maglia prestigiosa come quella azzurra". Aurelio De Laurentiis, di rimando, confermava: "E' il migliore sinistro presente sul mercato". Col senno di poi, evidentemente era anche l'unico.

Victor Ruiz sbarca alle 20.10 a Capodichino, a bordo del volo Alitalia AP 6856: si concede, davanti agli inviati di CalcioNapoli24, alle prime fotografie e ai primi video con una sciarpa del Napoli. Nel giro di un paio di giorni Jesus Datolo, che rimane all'Espanyol nell'ambito dell'affare, fa sapere al Mundo Deportivo: "Ruiz a Napoli si troverà bene. E' una città che vive di calcio e passione. Victor si adatterà subito". Non del tutto vero, in effetti, anche se il calciatore lascia così la società in cui è cresciuto: "Sto per andare a vivere una grande esperienza, giocare nel Napoli per me si tratta di una opportunità molto importante. L'Espanyol resterà sempre nel mio cuore. I tifosi azzurri mi hanno riservato un'accoglienza fantastica, spero di non deluderli sul campo", dice in conferenza stampa.

L'amore sembra sbocciare all'istante, in fondo Napoli è una citta aperta a qualsiasi straniero ed uno spagnolo come Victor Ruiz non può che spiccare il volo in maglia azzurra: "Ho visto una squadra eccezionale ed un pubblico stupendo. Il San Paolo è uno spettacolo ed è quello che ho sempre desiderato. Conoscevo il Napoli per la storia, il prestigio e il grande campionato che sta facendo. Ho avuto varie richieste ma il mio desiderio era venire in questa Società ed in questa bellissima città. Qui c'è un pubblico fantastico e spero tanto di poter divertirmi insieme alla gente, dando tutto in campo per la squadra". Al sito ufficiale del Napoli, il ragazzo parla anche di Cavani e Lavezzi: "Sono fortissimi, due giocatori fantastici. Ho già giocato contro Ibrahimovic e Messi, ma mi sono sembrati ancora più forti. Meno male che li avrò dalla mia parte. Non ci saranno problemi per me...". Ce ne sono stati altri, però.

Il problema, in tutto questo, magari è da ricercare nella gestione di Walter Mazzarri che, da sempre poco incline ai calciatori arrivati dall'estero, non se la sente di dargli da subito una maglia da titolare. Anzi. "Ho parlato con Mazzarri e mi ha dato il benvenuto, mi ha detto di stare tranquillo perché andrà tutto bene. So che dovrò imparare i metodi di gioco dell'allenatore, - racconta Ruiz il 30 gennaio sempre al sito ufficiale - ma sono qui per crescere ed imparare. Sono un difensore che ama anche portare il pallone e che ha una buona copertura difensiva. Spero di integrarmi presto e soprattutto vorrei che alla gente piacesse il mio modo di giocare. Anche perché qui c'è una difesa fortissima e sarà bello e stimolante poter dare il mio contributo". Ecco, il contributo è di sette presenze nel giro di quattro mesi. Un po' poco: Parma, Cagliari, Bologna, Udinese, Palermo, Juventus. 540 minuti: quattro vittorie, un pareggio ed una sconfitta. Più il ko di Villarreal (“Ha fatto una grande partita, sarà utile quando lo chiamerò in causa”, chi lo dice?). Eppure Mazzarri lo accoglie nel modo giusto in conferenza: "Ruiz ha doti di alto livello e sarà inserito se non ci sarà un’urgenza come è già successo. Forse domani verrà in panchina, ma non è sicuro. Lo conosco bene, mi piace tanto ma lo inserirò nel modo migliore possibile".

Victor Ruiz ha talento e un piede sinistro educato, ma nei sei mesi in cui il Napoli cerca l'assalto allo scudetto, trovando l'accesso alla Champions, trova poco spazio. Tutto rimandato alla stagione 2011/2012, in cui nel reparto avrà a che fare anche con Federico Fernandez. Lo spagnolo va a giocare l'Europeo Under 21, e da lì fa sapere - tramite AS - che "Napoli è una città molto speciale, con un calore pazzesco. Sapevo che Napoli era una città incredibile ma non mi aspettavo una cosa del genere". Ruiz è entusiasta: "Maradona è Dio per i tifosi partenopei perchè gli ha dato la gioia di due scudetti e una coppa Uefa e questa cosa i napoletani non se la scorderanno mai. Abbiamo fatto uno splendido campionato che ci ha permesso di entrare in Champions League, un traguardo che all'inizio della stagione non era contemplato".

Sei milioni per sette misere presenze, eppure la stagione 2011/2012 sembra partire sotto i migliori auspici. Il 3 luglio Ruiz si lascia andare ai taccuini de Il Mattino: "Come sono stati i primi mesi italiani? Voglio crescere con la squadra, provando a migliorare sempre di più: sono stato fortunato ad essere stato scelto dal Napoli, tutti mi hanno aiutato ad ambientarmi e l'ho apprezzato molto. Ho l'intenzione di rendere difficile la scelta per l'allenatore e so che per conquistare la sua assoluta fiducia bisogna lavorare. Se non riuscissi a diventare titolare, vorrei comunque che il mio lavoro fosse utile per la squadra". Il Mundo Deportivo afferma che lo tiene d'occhio il Barcellona, lui smentisce: "Non so niente". Un mese e mezzo e tornerà in Spagna, ma c'è ancora qualche piccolo passo da fare. Il 12 agosto 2011 Mazzarri dice: "Ruiz è un giocatore che mi darà garanzie, rientra nel discorso dei due per ruolo". Ah sì?

Un quarto d'ora nel trofeo Gamper, quando Britos si sfascia e Victor Ruiz si ritrova di fronte alla squadra che lo scartò da piccolino: "A otto anni entrai nella "cantera" del Barcellona, a dodici mi ritrovai nel Cornellà e a quattordici nel vivaio dell'Espanyol. La selezione è durissima, se non dimostri di avere delle qualità, vieni scartato dopo un po'. Con me hanno aspettato quattro anni, evidentemente ci contavano. Ma non me la presi più di tanto quando dovetti lasciare. Ero piccolo e ancora non mi rendevo conto. Conservo però degli amici di quel periodo; uno di questi è Bojan che è passato alla Roma; poi c'è anche Jordi Alba che gioca nel Valencia". Suona come una beffa infelice l'aggiungere "pagherei di tasca mia per giocare ma rispetto le decisioni dell'allenatore: Mazzarri mi sta insegnando tante cose. Mi affido a lui, saprà lui se è il caso di impiegarmi": entra al 32' del secondo tempo, evidentemente dalla tasca di Ruiz è uscito pochino. Oppure è Mazzarri che non punta su di lui. Dalla tasca di qualcuno, escono un po' di soldi. 

"Ruiz è in uscita perchè mi hanno offerto tanti soldi", "La partenza di Ruiz è compensata da chi è in squadra, non c’è alcun problema sulla sua cessione". Tra il 26 ed il 28 agosto il presidente De Laurentiis congeda il difensore spagnolo, anche se l'affare che lo porta al Valencia si complica per via dei motivi di pagamento degli otto milioni di euro - toh, una plusvalenza - che il Valencia versa nelle casse del Napoli. Il calciatore non è al San Paolo per la presentazione della squadra, lo accolgono a braccia aperte Unai Emery ("Aumenterà il tasso tecnico della squadra") e Dani Parejo ("E' un grande acquisto, è un buon giocatore, bravo tecnicamente e capace di salire palla al piede dalla difesa. Lo conosco ed è una gran persona, un uomo spogliatoio e con lui mi sono trovato sempre bene. E' giovane, ma si assume sempre le sue responsabilità").

E' il 30 agosto del 2011, il Valencia ufficializza l'acquisto di Victor Ruiz dal Napoli: "Sono molto felice, non vedo l'ora di esordire al Mestalla. Voglio dare il mio contributo alla squadra, questa è una grande occasione per me: il Valencia è un grande club". Tempo un giorno e l'allora DS azzurro Riccardo Bigon racconta a Sportitalia che Ruiz "ha qualità importanti però non si è inserito nella nostra realtà calcistica, direi che è stato sotto questo punto di vista un acquisto errato", poi al Corriere dello Sport conferma la bontà dell'affare economico anche se "va detto che talvolta le caratteri­stiche di un calciatore possano non sposarsi con quelle di un club o per­sino di un Paese. Lui per noi rimane di enormi prospettive, però forse è la Spagna si adatta di più alla sua in­dole". Insomma, errato dal punto di vista tecnico non da quello finanziario visti i soldi incassati: "Victor è un giocatore importante, lo seguivamo da un bel po'. Non è stato facile trattare col Napoli, ma alla fine ce l'abbiamo fatta" racconta l'allora presidente del Valencia Manuel Llorente durante la sua presentazione.

"Sono felice che i miei ex compagni di squadra stiano crescendo sempre più: a Napoli sono stato benissimo e sono ancora legato a tutti. Mi ero inserito nel gruppo. Napoli ha rappresentato un momento importante della mia vita e della mia carriera. Ma sono convinto che se fossi rimasto le cose sarebbero migliorate. Comunque, non importa, ero felice prima e lo sono anche ora". Il 27 settembre del 2011 Victor Ruiz fa trasparire un po' di rimpianto: o forse no, in fondo non importa. Alla fine lo conferma anche Filippo Fusco, intermediario della trattativa che lo portò a Napoli: "Dinanzi alla possibilità di giocare in prima squadra col Valencia, e per di più in Champions League, il ragazzo chiese al club di essere ceduto". Mazzarri non lo vede, lui non si ambienta, il Valencia offre soldi, De Laurentiis vede l'ennesima plusvalenza. Il puzzle è fin troppo semplice.

Da quel 27 settembre 2011 Victor Ruiz non parla più di Napoli, se non per ricordare un "affetto unico, speciale. La maglia azzurra ha rappresentato la svolta della mia carrieraParlo sempre bene del Napoli e dei suoi tifosi. Sono gente particolare, in una città fantastica. Vivono per il calcio. Quella partenopea era un’occasione che non potevo lasciarmi sfuggire" ai taccuini di Levante nel novembre 2014. Tre anni al Valencia, due bene ed uno così e così a livello di presenze. L'8 agosto del 2014 il Villarreal lo prende in prestito: Victor si impone da titolare, la squadra lo acquista il 30 giugno 2015 per 2,7 milioni (più 300mila euro bonus). Il Napoli continua a crescere, arriva a giocarsi i quarti di finale di Champions e la finale di Europa, vince due Coppe Italia più una Supercoppa. Victor Ruiz nel frattempo ricostruisce una carriera e conferma la bontà di un talento che quell'esperienza in azzurro aveva, in un certo senso, offuscato. Dal 24 febbraio 2011 al 18 febbraio 2016, 1820 giorni dopo le strade si intrecciano di nuovo: il Napoli, il Villarreal, Victor Ruiz. Stavolta, però, c'è da stare sicuri: gli azzurri non gradirebbero molto uscire un'altra volta sconfitti da El Madrigal.

PS: non si poteva chiudere un pezzo dal sapore amarcord senza una foto che rendesse giustizia al termine. Lo scatto è di Marca, del 18 settembre 2010: José Callejon - esatto, proprio lui - segna l'unico gol di Espanyol-Almeria e verrà multato di 3mila euro per una immagine sulla maglietta (era quella di Daniel Jarque, capitano dell'Espanyol scomparso prematuramente). Ad abbracciare Callejon, in foto, c'è Victor Ruiz. Chissà se, a distanza di quasi cinque anni e mezzo, i due ricorderanno quel giorno.

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