Nella giornata di giovedì sui social, in radio e sul web ha iniziato a circolare la notizia relativa all’ideazione di un flash mob per Gonzalo Higuain, nato con l’intenzione di protestare contro la squalifica di 4 giornate inflittagli dal giudice sportivo Tosel. Appuntamento dato a tutti i tifosi alle 13.30 del giorno dopo a Piazza del Plebiscito, evento che nelle prime ore dalla sua creazione sembrava dovesse far aderire migliaia e migliaia di tifosi pronti a sostenere il Pipita uscito malconcio a livello emotivo e morale dopo la sconfitta di Udine e le lacrime di rabbia accennate insieme a Pepe Reina.
Venerdì 8 aprile, ore 13:00 in punto. Piazza del Plebiscito è riempita per oltre metà della sua area da impalcature, sedie, transenne, un grosso palco e alcuni camion per eseguire trasmissioni Tv. Che sia questa l’enorme organizzazione riservata al flash mob per Higuain tanto pubblicizzato sul web? E invece no, il tutto era ancora in fase di montaggio e installazione per un concerto che si terrà oggi nella principale piazza di Napoli. Ci chiediamo quindi, a priori, che senso abbia organizzare un evento in una piazza già occupata da un altro evento? Già da quest’ora erano presenti almeno 30 operatori del settore giornalistico e delle video informazioni su 6-7 tifosi presenti per partecipare all’iniziativa. Dopo pochi minuti la folla inizia ad aumentare, andando a sfiorare le 100 unità poco prima delle ore 14:00. Disorganizzazione, cori sparuti, via vai continuo e due megafoni che intonavano frasi senza essere poi seguiti dal resto delle persone presenti. Insomma, tutta una grande illusione per quello che poteva essere un bell’evento trasformatosi poi in una rappresentazione folkloristica.