“Quando sento parlare qualcuno che ci vuole mettere pressione, a Napoli si dice 'cca nisciun' è fesso”. Con questa risposta, Antonio Conte ha dato il titolo alla conferenza stampa a Castel Volturno. Della pressione lui si ciba, è evidente, ma la stoccata dell’allenatore del Napoli sembrava avere un destinatario ben preciso. Chi? Il direttore dell’area sportiva della Juventus Cristiano Giuntoli. Ma anche l'allenatore bianconero Thiago Motta, che prima del match dello Stadium in conferenza diceva "affrontiamo una squadra costruita per puntare allo scudetto [...] ha fatto qualche cambiamento per puntare allo scudetto quest'anno".
L’ex Napoli, nemmeno una settimana fa, ha rilasciato una intervista al Corriere della Sera in cui affermava, alla domanda sulle favorite per la vittoria della Serie A, che “Inter e Napoli sono le favorite. Lo dice la storia, vince sempre la squadra più esperta. L’Inter lo è, il Napoli per il cambio strategia che ha fatto lo è diventata”.
Un modo per scrollarsi di dosso, teoricamente, la pressione di essere la Juventus, la squadra più vincente d’Italia e destinata sempre a lottare per la vittoria. Conte l’ha detto: “La storia ha insegnato che gli scudetti li vincono la storia, il valore patrimoniale della rosa e gli ingaggi, salvo rarissime eccezioni”.
Dove l’eccezione è il Napoli di Spalletti, non certo la Juventus che detiene il secondo monte ingaggi più alto del campionato (111,7mln lordi), dietro l’Inter a quota 141,7. Il Napoli, a confronto, è quinto con 82,9mln lordi. È la Juventus a dover competere forzatamente per vincere, perchè lo dice la sua storia.
Conte ha continuato: “La pressione qualche furbetto può mettercela da fuori per coprire la propria squadra, ma fa parte del gioco”. La risposta si può riferire a quella di Giuntoli: “Abbiamo cambiato tanto, e quando lo fai rischi sempre. Abbiamo modificato completamente il modo di pensare calcio, partiti da zero. Non sappiamo ancora quello che possiamo fare, siamo alla scoperta di noi stessi. Adesso c’è anche la curiosità di capire, vedere cosa facciamo”.
Ma Conte, che sa bene le cifre del Napoli e più o meno sa anche tutte quelle della Juventus, grazie a Giovanni Manna che in bianconero c’è stato fino a pochi mesi fa, non s’è fermato: “Pensino alla pressione che devono mettersi da soli, c'è chi ha avuto la bicicletta e deve pedalare”.
Una bicicletta costosissima, visto il mercato faraonico della Juventus da oltre 200 milioni di euro tra cartellini, prestiti, oneri accessori ed obblighi di riscatto vari. Giuntoli questo però lo sa benissimo, è un tratto del suo carattere. L’ha detto pure al Corriere: “Non dico bugie, ometto”.