Doveva essere la conferenza stampa per celebrare il rinnovo contrattuale fino al 2022 di Lorenzo Insigne, ed è stata organizzata ottimamente. Ma il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, da persona nata e cresciuta nel mondo del cinema, davanti ad un microfono diventa protagonista assoluto. E davanti alla platea di giornalisti presenti a Castel Volturno, al fianco di Lorenzo, ha inviato diversi segnali che portano a facili interpretazioni. Bersagli? Dries Mertens, Kalidou Koulibaly e Pepe Reina.
DRIES MERTENS
Le parole di De Laurentiis: "Lorenzo è uno che nasce con amore, ardore e passione sul territorio. Dice di voler essere una bandiera, e questo è un sentimento che puoi avere con Hamsik e non lo puoi riscontrare in tutti. Noi siamo quelli del progetto, siamo dei bravi ingegneri: non abbiamo paura di perdere dei pezzi importanti per strada. Far rimanere le persone malvolentieri non conviene a nessuno, questa è una città che se la odi devi andare via. Non è che stare a Napoli è come stare a Torino oppure Manchester. Il calcio Napoli è un contenitore dove ci sono bandiere inaffondabili, e tutto il resto è in fieri. Dries ha una situazione familiare da chiarire: ne stiamo parlando, ha segnato grazie a Sarri e magari in un'altra squadra fa solo dieci gol"
Possibile interpretazione: Dries, dipende da te. Se vuoi rimanere, rimani. Ma devi esserne convinto, altrimenti la tua eventuale partenza si supera. In fondo il Napoli è riuscito a superare gli addii di Lavezzi, Cavani ed Higuain. La persona che può rimanere malvolentieri non è la moglie, bensì lui stesso nel caso il legame familiare prendesse una brutta piega: stando alle ultime notizie, Kat Kerkhofs a Napoli non ci torna e basta. E l'accenno alla città di Manchester porta facilmente allo United, i cui scout sono stati al San Paolo.
KALIDOU KOULIBALY
Le parole di De Laurentiis: "Mi parlavano di Koulibaly e di un'offerta come quella del Chelsea dello scorso anno...bisogna sempre capire se i giocatori vogliono rimanere oppure no. In difesa abbiamo un'iradiddio. Non sono un cretino, e nemmeno Giuntoli: se abbiamo speso 23 milioni per Maksimovic è perchè pensiamo sia fortissimo, così come Albiol che ha un cervello spettacolare. Quando sei intelligente, sai come guidare la difesa. Cercherò di trattenerli tutti. Se qualcuno chiedesse la cessione, o qualche pazzo che paga delle clausole...ce ne faremo una ragione un'altra volta".
Possibile interpretazione: l'anno scorso il Napoli ha rifiutato 58 milioni di euro, come affermò De Laurentiis. Il prezzo è praticamente quello, e nel nuovo contratto di Kalidou - siglato qualche mese fa - è facile immaginare una clausola rescissoria attorno ai 55 milioni di euro. O quantomeno un gentlemen's agreement tra lo stesso De Laurentiis e l'agente Bruno Satin, anche se il successivo accenno al pazzo che paga le clausole porta alla prima opzione. Il sostituto è già in rosa, ed è Maksimovic: un anno con Sarri dovrà portarlo a fare coppia con Raul Albiol. Perchè De Laurentiis mal gradisce un acquisto da 23 milioni che 'marcisce' in panchina.
PEPE REINA
Le parole di De Laurentiis: "E' un punto fermo? Sì, ha un contratto ancora per un anno. E' indubbiamente un punto fermo, non vedo problemi. Anche se noi dobbiamo pensare al futuro, e non posso andare a prendere un bravissimo portiere giovane di 20 anni: probabilmente devo orientarmi su un portiere che abbia una sua maturità. C'è bisogno poi della capacità di gestire due prime donne, non perchè di fama internazionale: devono essere tutti e due utilizzabili. Se si vuole investire su un futuro anagrafico, dev'essere di età tra i 25 ed i 28 anni: bisogna programmare per i prossimi dieci anni"
Possibile interpretazione: Pepe, sei importantissimo per lo spogliatoio e sei un punto di riferimeno anche per la tifoseria. Ma ad agosto compirai 35 anni, ed in un mercato come quello estivo che vedrà la partenza di Sepe e di Rafael - il brasiliano è comunque inadeguato per proporsi come sostituto - bisognerà andare ad acquistare quello che sarà il prossimo portiere del futuro. Non uno giovane come Cragno e Meret, bensì uno con più esperienza. Uno del livello di Pepe Reina, almeno a livello nazionale. Uno che difficilmente accetterebbe di venire a Napoli per fare panchina: uno tra i 25 ed i 28 anni di età. Wojciech Szczesny, polacco della Roma, di anni ne ha appena compiuti 27. Chissà che l'amicizia con Zielinski e Milik non possa essere lo sprone adatto. Ma lo spagnolo accetterà mai?
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