Giù le mani da Arkadiusz Milik. Ebbene sì, perchè dopo il tocco sbilenco con cui Arek ha fallito la possibilità di mettere a segno il 3-0 contro il Nizza - che avrebbe sancito quasi matematicamente il passaggio ai gironi di Champions League - sono piovute critiche sull'attaccante polacco.
Si sono letti paragoni con Michu e quello sciagurato passaggio a Callejon in Napoli-Athletic Bilbao, si sono lette cose inenarrabili sul conto dell'ex Ajax (sfruttando anche la voce che lo voleva accostato all'Olympique Marsiglia). I professionisti della critica facile e dell'offesa sulla punta della lingua, dopo il profluvio di parole su Arek, dovrebbero calmarsi un attimo: il caldo di metà agosto può giocare cattivi scherzi...
Il rendimento di Dries Mertens da centravanti è ottimo, certo. Ma non va dimenticato ciò che Milik ha combinato nella scorsa stagione prima dell'infortunio in nazionale: la doppietta con il Milan, quella con la Dinamo Kiev, tanti movimenti che hanno come tratto comune una tecnica cristallina ed un'agilità fuori dal comune per un lungagnone di 186 centimetri arrivato da Tychy. Potrebbero tornare utili già domani contro l'Hellas, chissà.
Visti gli impegni ravvicinati, tra campionato e Champions League, il minutaggio di Arkadiusz sarà superiore al semplice quarto d'ora contro il Nizza. Maurizio Sarri non può non permetterglielo, a prescindere dalle parole di Dries Mertens ("Quando ho visto il cambio sono rimasto un po' male, è vero che anche Milik deve giocare ma c'era molto spazio nel finale"): c'è un investimento da 34 milioni di euro da sfruttare, un calciatore da recuperare. Ed un bel po' di critiche ingenerose da mandare al macero, per non dire peggio. Magari già a partire da domani...
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