Il primo maggio del 1988 segnò il sorpasso del Milan in classifica ai danni del Napoli, con la vittoria al San Paolo per 3-2. Quell'anno lo scudetto fece una brusca sterzata verso nord. Ma fu anche il giorno che diede inizio alla fine del gemellaggio tra la tifoseria partenopea e quella milanista, che durò circa otto anni: dagli inizi degli anni '80 alla fine degli stessi.
In tanti ricordano quel periodo con immagini che sembrano lontane, con tifosi di entrambe le fazioni che entravano in campo uniti, sotto lo stesso striscione. Non mancano racconti che testimoniano anche novanta minuti di sfide affascinanti, vissuti fianco a fianco e con sana rivalità.
Poi di colpo qualcosa si ruppe, il clima amichevole svanì e il gemellaggio non ebbe più motivo di esistere. Per quale motivo? Giancarlo Capelli, capo tifoso del Milan, ha provato a spiegare cosa è accaduto, ai nostri microfoni durante CN24 Live:
Una volta c'era un gemellaggio tra Milan e Napoli. Quel gemellaggio è nato perché ci si conosceva, all'epoca non c'era l'organizzazione di oggi. Conoscevo Gennaro Montuori poi gli anni passano e cambia tutto. Il gemellaggio si è rotto quando Maradona disse che non voleva vedere alcuna bandiera del Milan, nella sfida dell'88"
Da una campana all'altra. Così Gennaro Montuori, storico rapprensentante del tifo organizzato del Napoli, ha rispsoto ai nostri microfoni nel corso di CN24 Live:
Gemellaggio rotto da Maradona? Non è così, il gemellaggio si ruppe perché alcuni nostri facinorosi fecero uno striscione con scritto 'Gullit bau bau' e buttarono urina su alcuni tifosi rossoneri. Noi come sempre litighiamo tra di noi e non ci siamo saputi comportare, i napolesi rovinano sempre la festa!
I motivi della "rottura" sembrano essere dunque molteplici e variegati. Ad oggi i rapporti tra le tifoserie restano di rivalità sportiva, come dimostrato in occasione della partita di ieri a San Siro con diversi striscioni mostrati dai rossoneri: al tempo stesso, però, il movimento ultras milanista ha dimostrato la propria vicinanza al tifo organizzato partenopeo nella diatriba con De Laurentiis. Solidarietà ultras o testimonanza di una vecchia amicizia?