Un 2012 da film. Per il calcio mondiale è stato un anno di adrenalina pura, illuminato dalle magie di fuoriclasse che hanno saputo migliorare il loro già formidabile rendimento dell’anno precedente, mantenendo un alto rendimento per tutti i 12 mesi. Una vera e propria impresa, anche perché il rendimento dei rispettivi club è inevitabilmente correlato alle prestazioni individuali. Basti pensare a squadroni come Real Madrid e Manchester City, che hanno iniziato benissimo l’anno solare vincendo Liga e Premier League e dopo l’estate hanno affrontato momenti di crisi profonda.
Ecco allora, ispirata alla recente classifica dei migliori film dell’anno del New York Times, la speciale graduatoria dei 20 migliori calciatori dell’anno. Perché fermarsi a 10 nomination, nell’anno calcistico come in quello cinematografico, stavolta era davvero impossibile.
In questo “documento di bilancio” troverete i migliori giocatori dell’anno suddivisi in 3 puntate e il criterio sarà lo stesso scelto dal NY Times per i film: i 10 migliori in ordine di merito, gli altri 10 in ordine alfabetico come “menzionati speciali”. Questi i parametri considerati:
1. Appartenenza a una delle 6 “Big League” d’Europa (Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Portogallo e Spagna) oppure a uno dei 2 campionati sudamericani principali (Argentina e Brasile) e almeno 2.400′ totali giocati (l’equivalente di 40 presenze di almeno 60′: Balotelli e Götze non sono stati considerati perché non hanno raggiunto questo limite minimo).
2. Rendimento assoluto e continuità nell’anno solare, da gennaio a dicembre quindi, con i club e le nazionali (in particolare a Euro 2012 per i calciatori europei, nelle qualificazioni mondiali per i sudamericani e in Coppa d’Africa per gli africani).
3. Rendimento relativo rispetto al proprio potenziale e alle stagioni recenti.
4. Rendimento e incidenza nelle partite decisive e nei tornei principali (Champions, Euro 2012, campionati nazionali).
In questa prima puntata, in ordine alfabetico, le 10 menzioni speciali immediatamente a ridosso della Top 10. Qui potrete trovare anche giocatori meno continui sull’arco dei 12 mesi ma decisivi in alcuni momenti topici, come Cech e Drogba, i simboli della Champions vinta dal Chelsea, o Benzema, che in questa prima parte di Liga 2012/13 ha segnato solo 4 reti ma è stato tra i più determinanti nel successo del Real nell’ultima Liga.
KARIM BENZEMA (attaccante, Francia, Real Madrid) - Uno degli uomini chiave del Real Mou campione di Spagna: con una crescita debordante ha tolto definitivamente il posto a Higuain. Dopo 5 doppiette nel primo semestre ha vissuto un Europeo sottotono e ha finito l’anno in ulteriore calo, con il solo guizzo del gran gol al Manchester City a inizio Champions.
EDINSON CAVANI (attaccante, Uruguay, Napoli)- Ha iniziato il 2012 con 6 gol nelle prime 6 partite, lo ha chiuso con 8 nelle ultime 7. Fenomenale trascinatore del Napoli nella Coppa Italia vinta, nel campionato e nell’Europa League in corso, ha pagato in nazionale la scelta di Tabarez di schierarlo esterno e più lontano dalla porta.
PETR CECH (portiere, Repubblica Ceca, Chelsea) - Le due sfide col Barcellona e la notte dell’Allianz Arena resteranno nella storia sua e del Chelsea. Parate stupende, innumerevoli e decisive in semifinale e in finale per regalare la Champions League ai Blues.
DIDIER DROGBA (attaccante, Costa d’Avorio, Chelsea/Shangai Shenua) - Senza la scelta di vita ed economica di lasciare l’Europa per la Cina a metà anno sarebbe entrato certamente nella Top 10. Nei primi sei mesi ha marchiato la Champions del Chelsea con prestazioni mostruose contro Barça e Bayern fino al rigore del trionfo. Ha sfiorato la Coppa d’Africa con la Costa d’Avorio segnando 3 gol nel corso del torneo e il suo rigore nella serie che ha deciso la finale e il torneo a favore dello Zambia. Eterno.
XAVI (centrocampista, Spagna, Barcellona) - L’età e gli infortuni si fanno sentire. Per questo Guardiola lo ha usato con parsimonia nella scorsa stagione e questa gestione gli ha permesso di recuperare le energie per un Europeo da professore e un inizio di Liga da ritrovato protagonista.
ROBERT LEWANDOWSKI (attaccante, Polonia, Borussia Dortmund) - Dagli anni 80 la Polonia non proponeva un giocatore così entusiasmante. 9 marcature multiple nel 2012, comprese la tripletta al Bayern in finale di Coppa di Germania e la doppietta all’Aax in Champions, gli sono valse le attenzioni di Manchester United e Juventus. Il vero attaccante moderno, capace di muoversi senza palla per la squadra mantenendo lucidità ed efficacia in area di rigore.
CLAUDIO MARCHISIO (centrocampista, Italia, Juventus) -Centrocampista totale, di qualità, resistenza, tempismo negli inserimento ed efficacia al tiro, si è imposto prima in campionato e poi in Champions. Europeo di sostanza fino al tracollo collettivo nella finale contro la Spagna.
NEYMAR (attaccante, Brasile, Santos) - Ha giocato e segnato più con il Brasile che con il Santos e il suo club ne ha risentito, fallendo clamorosamente in campionato. La scelta (come per Drogba: di vita ed economica) di restare in Brasile fino ai Mondiali 2014 ne sta frenando la definitiva consacrazione. Le sue giocate mostruose a velocità supersonica vengono seguite sempre dagli stessi due commenti: “che fenomeno” e “siamo sicuri che riuscirebbe a fare lo stesso in Europa?”.
JAMES RODRIGUEZ (attaccante esterno, Colombia, Porto) - Classe ’91, titolare in nazionale, possiede la falcata di Riquelme ma con un passo nettamente più rapido. Rientra da destra e calcia in porta col mancino con naturalezza impressionante, segna con continuità e ha punito anche il PSG in Champions. É lui l’ultimo gioiello nella sempre luccicante vetrina del Porto.
ARTURO VIDAL (centrocampista, Cile, Juventus) - 15 gol e innumerevoli assist in un anno da incorniciare, ma solo a livello di club. Uno dei migliori al mondo nel suo ruolo, ancor più incisivo rispetto all’esperienza al Bayer Leverkusen perché ha saputo riproporre in Champions League ciò che due anni fa aveva fatto in Europa League. Le intemperanze con la nazionale (atti di indisciplina e due espulsioni con Ecuador e Serbia) gli costano l’esclusione dalla Top 10.
10. MARCO REUS (attaccante, Germania, Borussia Mönchengaldbach/ Borussia Dortmund) - MVP della Bundesliga 2011/12 con la maglia del Borussia Mönchengaldbach, si è inserito alla grande nei perfetti ingranaggi del Dortmund di Klopp. A segno contro Real, City e Ajax in Champions, a 23 anni sta completando la sua maturazione anche sul piano tattico: va un po’ in meno in profondità e a campo aperto e sa dialogare sempre meglio coi compagni. Titolare nelle ultime gare dell’anno in nazionale con doppietta all’Irlanda del Trap, si candida per essere una delle stelle del Mondiale 2014.
9. WAYNE ROONEY (attaccante, Inghilterra, Manchester United) - Ancora una volta gli è mancata la consacrazione con la nazionale. Solo due partite (e il gol decisivo all’Ucraina) a Euro 2012 a causa della squalifica che gliene ha fatte saltare altre due. 7 marcature multiple tra febbraio e aprile non sono bastate per strappare la Premier al City. I quattro mesi al top a fine 2012 fanno sognare i tifosi dello United, entusiasmati dall’affinità calcistica di coppia con Van Persie. Per integrarsi con l’olandese ed esaltarne le qualità realizzative ha dimostrato duttilità tattica, disponibilità e attenzioni da campione vero.
8. YAYA TOURÉ (centrocampista, Costa d’Avorio, Manchester City) - Nelle semifinali della Champions 2010 fu il giocatore del Barcellona del quale Mourinho si preoccupò meno: la sua qualità tecnica era inferiore a quella degli altri centrocampisti e attaccanti blaugrana e anche per questo venne ceduto a fine anno al City. In Inghilterra si è consacrato, facendo valere la sua strapotenza atletica in un calcio che concede più spazi ed esalta il suo tempismo negli inserimenti. Il vero uomo della Premier 2012 per il City, non solo per la doppietta decisiva alla penultima giornata a Newcastle, e uno dei pochi a salvarsi nella recente campagna di Champions, con una prestazione notevole da “uno contro tutti” al Bernabeu e un gol all’Ajax. Meritato Pallone d’Oro Africano 2012 (il secondo consecutivo) davanti a Drogba e Song.
7. ZLATAN IBRAHIMOVIC (attaccante, Svezia, Milan/PSG) - In Francia è ancora più Gulliver, 18 gol in 16 partite con 1 solo rigore, 7 reti in più del secondo in classifica cannonieri. É stato il suo anno migliore anche in nazionale, con 2 gol agli Europei e la quaterna all’Inghilterra con la spettacolosa rovesciata, già entrata nella galleria dei migliori gol di ogni tempo. Gli è mancata ancora una volta la prestazione top in Champions, dove è stato apatico sia a Londra con l’Arsenal che nelle due sfide dei quarti tra Milan e Barça. In attesa del prossimo bivio europeo, impressiona per la continuità e la longevità ad alti livelli (ormai dal 2004).
6. ROBIN VAN PERSIE (attaccante, Olanda, Arsenal/Manchester United) - 5 gol nelle prime 6 gare del 2012, 4 nelle ultime 5. Dopo gli addii all’Arsenal di Henry e Adebayor si è definitivamente completato come attaccante totale, con un’efficacia realizzativa mai raggiunta prima. Coinvolto nel fallimento dell’Olanda a Euro 2012, ha saputo riscattarsi con un inserimento da campione al Manchester United: doppietta al debutto in Champions a Cluj e spettacolare punizione del 3-2 nel derby di Manchester. Senza il cucchiaino che graziò Abbiati sul 3-0 di Arsenal-Milan della scorsa Champions, sarebbe forse andato ancora avanti in Europe e avrebbe avuto altre chance per entrare nella Top 5 dell’anno.
5. ANDREA PIRLO (centrocampista, Italia, Juventus) - I tweet di esaltazione di tanti suoi colleghi durante gli Europei valgono più di ogni Pallone d’Oro mancato. Grandioso trascinatore sul piano tecnico e della personalità dell’Italia (memorabile il cucchiaio a Hart nei rigori dei quarti) e della Juventus, che ha saputo guidare con continuità e qualità nonostante il doppio impegno campionato-Champions. Ha fallito qualche rigore di troppo, ma ormai i suoi rigori sono le punizioni, che calcia con maestria e con soluzioni ogni volta differenti: all’incrocio, sopra la barriera, basse, sul palo del portiere…
4. CRISTIANO RONALDO (attaccante, Portogallo, Real Madrid) - In comprensibile calo a fine anno dopo undici mesi al massimo. La sua sliding door del 2012 è il gol fallito nei minuti finali della semifinale europea con la Spagna: fosse andato in finale, si sarebbe giocato il premio di miglior giocatore del torneo proprio con Pirlo. L’uomo della Liga 2011/12 del Real Mou, a segno contro City e Borussia in questa Champions, chiude l’anno decisamente sotto la sua media-gol: appena 5 negli ultimi due mesi.
3. ANDRES INIESTA (centrocampista, Spagna, Barcellona) - MVP a Euro 2012 e anello indispensabile della Santisima Trinidad del Barcellona con Xavi e Messi. Agli Europei è stato “Man of the Match” due volte contro l’Italia e contro la Croazia. A segno nella semifinale stregata del Camp Nou contro il Chelsea, tecnicamente sublime, immarcabile, come lui nel mondo solo Messi, Ronaldo e Neymar hanno un controllo totale del pallone in ogni istante.
2. RADAMEL FALCAO GARCIA (attaccante, Colombia, Atletico Madrid) - Le doppiette in finale e semifinale di Europa League e la tripletta nella Supercoppa Europea lo consacrano tra gli attaccanti più forti degli anni Duemila. 11 marcature multiple nell’anno, 11 partite consecutive in gol a inizio stagione 2012/13, gioca a calcio e cerca il gol con la passione e la fame di un bambino. Corre, lotta, suda e segna per la squadra, trascinatore decisivo anche della sua Colombia nelle qualificazioni mondiali. I tifosi dell’Atletico Madrid già si commuovono al pensiero della sua prossima e inevitabile cessione.
1. LIONEL ANDRES MESSI (attaccante, Argentina, Barcellona) - Un eroe del nostro tempo. 91 gol nell’anno solare, non c’è partita per nessun essere umano. E’ riuscito incredibilmente a migliorare ancora se stesso per il numero di reti segnate, le prestazioni con l’Argentina (unica fonte di critica verso di lui in passato) e il completamento del bagaglio tecnico: ora esegue anche i calci di punizione in perfetto stile maradoniano. Sono sempre di più e in netta maggioranza ormai quelli che lo ritengono il calciatore più forte di tutti i tempi. Inimitabile, unico, eterno Leo Messi.