L’insostituibile. Così definito dal suo allenatore ed, in seguito, dalla stampa tutta. Marek Hamsik rappresenta più di un equilibratore, più di un semplice centrocampista. Qualcosa che nell’economia della squadra ha eccessiva rilevanza, lo è fin dai tempi di Mazzarri.
Il suo lavoro, di posizione, di intelligenza tattica e movimenti senza palla, spesso fa sì che sia lui a giocare peggio per aprire spazzi ai suoi compagni. Ma la perseveranza non è mai cosa buona e giusta.
Non schierarlo sembra un sacrilegio: invece sei sostituzioni consecutive cosa sono? Nizza al 59’, Verona 66’, Nizza 63’, Atalanta 58’, Bologna 62’, Shakhtar 60’. Sarri sa il fatto suo, ma il ritornello del cambio all’ora di gioco sta diventando estenuante anche per lo stesso calciatore. Marek ha perso smalto e, ciò nonostante, ha disputato otto partite tra campionato, coppa e Nazionale.
E non accade solo da quest’anno. C’è una consueta e giustificata (!) abitudine del tecnico a non preservarlo. Non a caso, i due finali di stagione precedenti sono stati in evidente calo. Al termine dello scorso campionato Hamsik boccheggiava.
Ruotano tutti, persino Mertens. Lui no. La cosa potrebbe turbare in primis lo slovacco. Perché se è gratificante essere considerati indispensabili per il proprio allenatore, non deve essere lo stesso quando, scoccato il 60’, vieni perpetuamente richiamato in panchina. E, successivamente, la critica ti massacra per prestazioni di assoluto grigiore. Magari utilizzarlo al contrario, inserirlo cioè a partita in corso con spazi e avversari che concedono il fianco, potrebbe rappresentare una spinta per il morale e benzina per le gambe. Ritmi alti e linee serrate ad inizio match: in queste condizioni Hamsik ingolfa.
Ma l'allenatore è Sarri e lui conosce i suoi elementi meglio di chiunque altro. Magari contro una neopromossa come il Benevento uno che fa le veci di Modric in Croazia ci potrebbe anche stare (Rog). Ma a quanto pare tangere Hamsik equivale ad intaccare il credo calcistico di una squadra che, numeri alla mano, non è stato sfiorato neanche quando è andato via Sir 36 goal.
E' più che giustificabile tirare il fiato, concederglielo non dovrebbe rappresentare una bestemmia.
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