Decibel Bellini, speaker dello stadio San Paolo, pubblica sul suo profilo Facebook questa lettera d'addio per Higuain:
"Quando ero guagliunciello mi innamoravo spesso delle ragazzine più belle della scuola. Io ero chiatto e neanche troppo bello e quindi alla fine, nonostante le letterine d'amore, il fatto che mi proponessi di portare loro lo zaino e cose così, non acchiappavo.
Oggi sono cambiato e mi sono innamorato di Vale che mi ha ricambiato e adesso abbiamo quasi due figli (quasi perchè il piccolo Lorenzo arriva i primi di settembre).
Quando mi innamoravo e non ero ricambiato mi sentivo ferito? Sì. Quando la ragazza della quale ero innamorato non mi filava dicevo poi a tutti che non ero mai stato interessato? Anche.
Perché vi ho raccontato questa storia: perché a volte ci innamoriamo (io per primo l'ho fatto) di qualcuno o di qualcosa, che, semplicemente, non vuole essere amato.
Magari una bella serata insieme o un paio di stagioni, ma nessun amore. Dare e avere, li chiamano professionisti.
Io non posso rinnegare di aver gioito, quasi pianto, per la gioia che ci ha dato (ad esempio nel giorno del record) e non posso di certo dire che quello che sento e leggo non mi dispiaccia ma l'ho sempre detto e ripetuto: la forza del Napoli sono i suoi tifosi.
Siamo caduti e ci siamo rialzati molte volte, nel nostro vocabolario non esiste la parola lavoro, noi diciamo "fatica". Siamo abituati a soffrire.
I campioni vanno e vengono, i ragazzi sugli spalti e la maglia, azzurra come il cielo, saranno lì per sempre".