Da quando Aurelio De Laurentiis è diventato presidente e proprietario del Napoli, più volte ha manifestato l'idea - ed è stato accostato - dell'acquistare un club in un altro paese europeo e non. Scozia, Inghilterra, Portogallo, perfino l'ipotesi di un club negli Stati Uniti. Stavolta l'ipotesi porta dritta in Belgio. Proviamo a capire il perchè, immergendoci in un calcio che il Napoli conosce bene: è da qui che è arrivato Kalidou Koulibaly, è da qui che Dries Mertens ha mosso i primi passi della sua carriera.
Il calcio professionistico in Belgio conta ventiquattro squadre, divise a A (sedici squadre) e B (otto). Di queste 24, ben undici hanno una proprietà non belga:
Secondo quanto raccolto da CalcioNapoli24, in Belgio ci sono quattro società che potrebbero presto veder cambiare la proprietà nel caso arrivasse la giusta offerta. Nella Jupiler Pro League, la Serie A, sarebbe disponibile il K.S.C. Lokeren Oost-Vlaanderen per una quesione di...età: Roger Lambrecht, il suo presidente, ad agosto compirà 87 anni. Nella Proximus League, la Serie B, sarebbero invece disponibili l'A.F.C. Tubize, il K.V.C. Westerlo ed il Royale Union Saint-Gilloise. Non è invece più disponibile il Lierse S.K., ceduto dall'egiziano Maged Samy all'ex calciatore di Trinidad & Tobago David Nakhid (che nel 2015 si candidò, senza risultati, alla presidenza della FIFA).
Il rapporto tra De Laurentiis ed il calcio belga non è nuovo: proprio il Tubize, secondo quanto appreso in esclusiva da CalcioNapoli24, già in passato era finito nei radar del patron azzurro. Non se ne fece nulla, anzi: non affondando il colpo, la Sportizen capeggiata dal sud-coreano Shim Chan-koo ebbe campo libero nel portare a termine il passaggio societario.
Un altro club da tenere sotto osservazione, ma soltanto per una eventuale partnership, è l'Eupen. La proprietà è dell'ASPIRE Zone Foundation di Doha in Qatar (ricordate il centro sportivo della Supercoppa vinta da Benitez? Esatto, è loro). La ASPIRE sta sviluppando un mondo composto da Academy in giro per il mondo, per reclutare giovani e farli crescere (sono stati stretti accordi anche con il Leeds nella Championship inglese e con il Cultural Leonesa, militante nella Serie B spagnola). Su questa ipotesi non ci si deve sbilanciare, però se da tanti anni De Laurentiis parla di un progetto riguardante il settore giovanile (il nome Scugnizzeria, sebbene al limite dell'orrido, resta attuale), allora una eventuale partnership non sarebbe da mettere in un cassetto.
Converrebbe al presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis? Ci sono tante proprietà orientali e non (l'elenco di cui sopra è abbastanza indicativo) che hanno scelto i campionati professionistici belgi per investire somme di denaro non certo irrisorie. I motivi? Certamente bisogna escludere i diritti televisivi, perchè il campionato belga non è così appetibile. Però ci sono delle altre ragioni - come raccontato dal direttore generale della Pro League Pierre François al New York Times -, che facilitano la formazione di una idea sul perchè possa essere conveniente:
Spulciando un po' tra le rose di queste squadre, ci sono un paio di curiosità che salgono subito all'occhio: nell'Eupen ci sono undici calciatori di proprietà e di nazionalità africana, nel Leuven ci sono due calciatori in prestito dal Leicester (stessa proprietà), nel Cercle Brugge ce ne sono sei in prestito dal Monaco (stessa proprietà), nel Tubize ce ne sono ben quattro della Corea del Sud (proprietà coreana), nel Roeselare ce ne sono due cinesi (proprietà dagli occhi a mandorla).
Strano, no? Per niente. Evidentemente ci sono eccome dei vantaggi, prendete Moses Simon: l'attaccante nigeriano del Gent milita dal 2014 in Belgio, dopo tre anni ha acquisito il passaporto belga ed ora, sul mercato europeo, è un 'comunitario' con possibilità decisamente superiori di muoversi. Risulta molto più utile acquistare un club in Belgio e modellarlo secondo le proprie idee - gettandoci dentro tutti i calciatori da svezzare e far crescere -, rispetto all'idea di prestare i propri calciatori di proprietà ad altre società che perseguono, forse, obiettivi diversi e non permetterebbero, nella peggiore ipotesi, di far maturare i giovani interessati. Dopo Scozia, Inghilterra, Portogallo e Stati Uniti, stavolta l'idea di acquistare un club straniero da parte di De Laurentiis viene accostata al Belgio.
di Claudio Russo - Twitter @claudioruss
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