di Pasquale Cacciola - twitter: @PE_Bahia
Napoli nella storia, a prescindere da tutto. Perché l'impresa realizzata alla Volkswagen Arena resterà di certo negli annali del calcio italiano e non solo, l'ennesimo capolavoro firmato Rafa Benitez in una carriera intensa e prestigiosa. Nel giorno del suo 55esimo compleanno, è il manager spagnolo a fare un regalo all'ambiente partenopeo. Anche oltre le più rosee aspettative. Partita perfetta e semifinale di Europa League ipotecata, contro il gigante Wolfsburg reduce da una sola sconfitta nelle ultime 23 partite nelle varie competizioni. La seconda forza della Bundesliga, distante solo dieci punti dalla corazzata mondiale del Bayern Monaco. Una vittoria che resterà a lungo nella mente e nel cuore dei tifosi, che andrà di diritto tra le gare più belle della storia recente del club partenopeo. E che di sicuro entra nella top 5 delle gare più emozionanti dell'era Benitez, che la redazione di CalcioNapoli24.it ha ordinato così.
1° Juventus-Napoli di Supercoppa, 5-6 ai calci di rigore. La vendetta di Pechino, una gara da tachicardia. Con quel gesto di Higuain dopo il goal allo scadere che resterà un'immagine indelebile. "Abbiamo gli attributi", mimava l'attaccante sudamericano. E come non dargli ragione. Una doppia rimonta in extremis che ha riportato un titolo all'ombra del Vesuvio che mancava da ben 24 anni, un successo all'insegna del cuore. Prima il pareggio al 67esimo dopo il vantaggio lampo di Tevez, poi di nuovo la zampata del Pipita dopo il sorpasso bianconero al minuto 106 che avrebbe potuto spezzare le gambe agli azzurri. Il resto è storia più che nota, col volo d'angelo finale di Rafael che ha fatto scoppiare una città e i fuochi d'artificio in largo anticipo.
2° Roma-Napoli 3-0, gara di ritorno per la semifinale di Coppa Italia. Una notte magica sotto gli occhi di Diego Armando Maradona, ospite d'eccezione al San Paolo accanto al presidente De Laurentiis. Giunto nel suo stadio tra il primo e secondo tempo, il Pibe de Oro arriva giusto in tempo per vedere la rimonta completata dopo il 3-2 dell'Olimpico. Dopo il vantaggio di Callejon del primo tempo, è proprio il suo pupillo a raddoppiare: quel Gonzalo Higuain che aveva prima lanciato in nazionale da ct e poi consigliato di andare a Napoli finito il ciclo al Real Madrid. Chiuse definitivamente i conti Jorginho, con un intero stadio in festa. Una gara perfetta sotto gli occhi del Re.
3° Wolfsburg-Napoli 1-4, gara d'andata dei quarti di finale di Europa League. Un'impresa titanica. Direttamente in casa della squadra che fino a ieri era considerata la favorita numero uno per il trionfo finale. Lì in Germania dove gli azzurri non avevano mai vinto prima, con un risultato roboante che ha fatto rapidamente il giro del mondo. E contro la squadra che soltanto lo scorso 30 gennaio travolgeva per 4-1 proprio su quel campo i campioni del Bayern Monaco.
4° Napoli-Borussia Dortmund 2-1, prima gara valevole per il girone di Champions League. L'esordio nella massima competizione europea col neo allenatore Rafa Benitez. Altra vittoria gloriosa considerando che l'avversario di turno era la finalista della precedente edizione. Ennesima notte magica per il per il bomber di Brest, che prima apre le marcature e poi costringe il portiere avversario all'espulsione. Chiuse i giochi un epico Lorenzo Insigne con un calcio di punizione magistrale.
5° Napoli-Inter 4-2, 16esima giornata di Serie A. Il ritorno di Walter Mazzarri a Fuorigrotta, in un San Paolo diviso a metà per l'ex allenatore partenopeo. Ma per la maggioranza quel successo ha avuto sapore di rivincita, senza dubbi. Anni meravigliosi rovinati da un abbandono choc dopo un lungo tentennamento, all'insegna di un famoso quanto finto anno sabatico e l'ambizione per un nuovo amore. Una mancata chiarezza mai digerita da gran parte della tifoseria, poi dichiarazioni successive che hanno buttato benzina sul fuoco. Un tecnico che va comunque ringraziato, capace di dare un anima al suo gruppo e riportare alla ribalta un marchio finito nell'ombra da troppo tempo. Fu una gara spettacolare e ricca di chance quella sera, aperta e chiusa dagli ex galacticos con nel mezzo le reti di Mertens e l'ex Dzemaili. Poi l'errore dal dischetto di Goran Pandev allo scadere, ma non importava: le rispettive rivincinte Benitez e l'ambiente le avevano già prese.
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