Ventuno Aprile di un lontano, ma non troppo, 2007. Il Napoli di Edoardo Reja giunge al Matusa di Frosinone in piena lotta promozione. Torniamo al Campionato di Serie B, primo anno di cadetteria della Società gialazzurra, all'epoca allenata dalla storica figura di Ivo Iaconi. Un Napoli, sostenuto da più di duemila tifosi azzurri giunti dalle pendici del Vesuvio, cerca ed ottiene un'importante vittoria esterna, proiettandolo al secondo posto della graduatoria, alla spalle dell'inarrivabile Juventus.
Partita vivace, maschia, tosta ed, a tratti, nervosa. I ciociari, in piena lotta salvezza, riescono a passare in vantaggio grazie ad un bel colpo di testa di Castillo. Jose Ignacio e non Nicolas, è doveroso ricordare. Il secondo, arrivato nel capoluogo laziale all'ombra del primo, pur avendo stesse origini sudamericane, non sta ripetendo, però, le gesta del suo predecessore. 1-0, quindi, e palla al centro.
Proprio il vantaggio canarino scuote i campani e, tra gli altri, il loro allenatore friulano. Dentro Pià, fuori uno spento Amodio. Quattro minuti ed il Napoli trova il pareggio con la complicità dell'Arbitro Girardi di San Donà di Piave. Il neoentrato, non vedendo il piccolo, ma pur sempre imortante, D'Antoni a terra, continua l'azione partenopea e serve al Pampa Sosa il facile pareggio. Quando il match sembra avvicinarsi ad i titoli di coda con un pareggio sempre più scontato, il mago Reja inserisce Trotta, romano di nome Ivano. Passano pochi istanti che il numero 7 spinge la palla sotto il sette della porta difesa da Massimo Zappino con una splendida volet dai venticinque metri. E' il goal del sorpasso, il goal di una importante quanto preziosa vittoria.
Il Frosinone esce a testa alta, quasi altissima, segregato all'angolo da una magia di Trotta. Ieri Ivano, oggi Marcello. Quando il nome fa, o fará, la differenza...