L'editoriale di CN24.TV: Ancora una volta il veleno è nella coda. Quanti punti persi per mancanza di cinismo...

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L'editoriale di CN24.TV: Ancora una volta il veleno è nella coda. Quanti punti persi per mancanza di cinismo...

Ancora una volta il veleno è nella coda e il Napoli vede smorzato l'allungo verso il terzo posto: troppo forte il desiderio della Roma di evitare la terza sconfitta consecutiva e l'esplosione di fischi che arrivano comunque alla fine, dal cuore tenero i ragazzi di Mazzarri, forse convinti di aver già portato a casa la vittoria ed incapaci di assestare il colpo di grazia. E' stato questo in estrema sintesi il derby del sole che di fatto estromette i giallorossi dalla corsa Champions confermando di contro virtù e difetti di un Napoli brutto e senz'anima nel primo tempo, rivoltato come un calzino da Mazzarri nella ripresa e capace di ribaltare con le prodezze di Zuniga e Cavani gli scenari prima del risveglio amaro imposto da Simplicio. Lo aveva fatto intendere alla vigilia e alla fine Mazzarri ha confermato l'assetto dell'equilibrio ritrovato destinando alla panchina un Lavezzi ancora sotto tono perchè Dzemaili, che salterà il Palermo per squalifica, avrebbe aiutato a contenere la foga agonistica degli avversari armando le ripartenze di Hamsik e Cavani. Tutto giusto ad eccezione dell'imprevedibile calo di concentrazione che nel primo tempo ha lanciato la Roma verso un vantaggio meritato perchè gli esterni Taddei e Rosi hanno sovrastato nei duelli di fascia Maggio e Zuniga, con gli interdittori troppo morbidi e gli attaccanti mal serviti,  perchè è normale che si paghino a caro prezzo dimenticanze tanto gravi in area di rigore quanto quella di Fernandez che spalanca la porta all'incontenibile Marquinho. Ma è complessivamente l'approccio che cambia nella ripresa, cattivo e determinato, e le occasioni fioccate in rapida successione fino ai gol del meritato sorpasso ne sono evidente testimonianza, anche frutto del risveglio prepotente di Hamsik e della forza con la quale Gargano ed Inler dettano legge in mezzo al campo. E' qui, quando la Roma sembra ormai allo sbando, il Napoli padrone del campo e del proprio destino, che agli azzurri viene meno il cinismo della grande squadra: Lavezzi di questi tempi non è Cavani. L'impressione è che abbia la testa altrove, magari alle voci di mercato che si susseguono, intanto il colpo di testa mancato su cross di Maggio è stato il canto del cigno azzurro all'Olimpico, prima dell'irruenza con la quale il giovane Tallo e ancor di più l'indomito Simplicio hanno costretto alla resa i ritardatari Fernandez e Zuniga. Peccato perchè con Cavani e Pandev in coppia, entrambi ispiratissimi, il Napoli aveva dato l'impressione di poter dilagare negli spazi ampi concessi alle ripartenze azzurre, ma il calcio è così e la Roma ha raccolto con il colpo di reni e la compiacenza di una difesa azzurra tornata sbadata, il credito di un primo tempo da sciuponi. Martedì si ritorna in campo, al San Paolo, contro un Palermo con la testa già alla prossima stagione: servirà il Napoli solido e cattivo che sta firmando il rilancio, che eviti di pensare ai punti pesanti persi per strada allo scadere sebbene abbiano fatto male eccome, alla testa e ancor di più ad una zona Champions che, malgrado tutto, rimane abbordabile e aperta a tutti gli scenari.

Silver Mele

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