Ultimissime calcio- Il calcio italiano e la Serie Aripartono senza tifosi a causa dell'emergenza Coronavirus. Come riportato da Repubblica, nonostante il richiamo alla responsabilità, nelle sale del Coni s’è consumato il consueto mercato delle vacche, con urla, pugni sul tavolo, minacce di risarcimenti danni milionari nei confronti dei consiglieri di Lega.
Il presidente della Lazio Claudio Lotito insisteva per giocare a porte aperte, auspicando attraverso un pressing serrato sulla ministra Lamorgese che il governo accettasse di affidare ai prefetti la scelta sugli stadi da chiudere: più degli incassi, non voleva perdere il vantaggio di giocare con i propri tifosi. Il presidente dell’Atalanta Percassi insisteva poi per giocare il match contro la Lazio il 13 maggio e non il 15 marzo, come prevede il programma. C’era persino chi spingeva per interrompere qui il campionato definitivamente, per garantirsi un altro anno in Serie A. Qualcuno rifletteva amaro: «Basta un massaggiatore col virus e siamo tutti fregati».
Il presidente della Lega Paolo Dal Pino, esausto, ha minacciato tre volte di dimettersi all’istante. Poi, insieme all’amministratore delegato Luigi De Siervo, ha capito che l’unica strada per risolvere la situazione fosse un’altra: i due si sono presentati nel pomeriggio in Federcalcio per chiedere al presidente Gabriele Gravina di risolvere la situazione. La Figc ha quindi disposto — una volta ricevuto il decreto firmato dal premier Conte — la chiusura di tutti gli stadi della Serie A fino al 3 aprile. Un danno da trenta milioni, ma anche l’unico modo possibile per “evitare l’interruzione e consentire la conclusione del campionato”.