Notizie calcio - Luca Lucci, ex capo della Curva Sud milanista e figura centrale nell’inchiesta sulle curve di San Siro, ha rilasciato dichiarazioni forti durante l’interrogatorio a porte chiuse del 27 marzo, tenutosi nell’aula bunker di Milano. Arrestato nel settembre scorso e accusato di associazione a delinquere, Lucci ha raccontato di avere avuto rapporti con dirigenti attuali del Milan anche durante il periodo in cui si trovava agli arresti domiciliari, affermando: “Ci sono le chat sul mio telefono”.
Nel corso dell’udienza, davanti alla giudice Rossana Mongiardo, l’imputato ha risposto alle domande dell’avvocato Alessandro Diddi, negando con fermezza il suo presunto ruolo di leader di un gruppo ultrà coinvolto in violenza, traffico di droga e tentato omicidio.
Lucci ha puntato il dito contro la posizione del Milan nel processo: “Come può la società rossonera dichiararsi parte lesa, quando ha sempre saputo dei rapporti con me e con il direttivo della curva?”. Il Milan, insieme all’Inter e alla Lega Serie A, si è costituito parte civile per eventuali risarcimenti.
L’ex leader ultrà ha sottolineato di aver avuto contatti diretti e personali con tutti i presidenti del Milan, incluso Silvio Berlusconi: “Sono stato più volte a casa sua, abbiamo parlato di calcio e calciomercato”. Secondo Lucci, questi legami servivano a mantenere l’equilibrio nello stadio e a gestire la curva in momenti delicati: “Era un modo per evitare tensioni e problemi durante le partite”.
Ha anche ricordato le conversazioni avute con Berlusconi, nonostante le differenze politiche, definendole “tra le più intelligenti mai avute sul calcio”.
Durante l’interrogatorio, Lucci ha spiegato che gestire una curva non è affatto semplice. Ha rivelato che, in passato, era la curva stessa a occuparsi della sicurezza a Milanello, arrivando persino a riportare i giocatori in ritiro dopo le serate in discoteca. “I segreti che conosce la curva sul Milan sono tanti”, ha aggiunto.
Lucci ha dichiarato di avere un rapporto costante e ambiguo con le forze dell’ordine: “Con la Digos c’è un rapporto di amore e odio, ma nelle partite calde ci si coordina”. Ha poi negato che la Curva Sud fosse coinvolta in attività di bagarinaggio, specificando che gli introiti derivavano dalla vendita di merchandising ufficiale come sciarpe, felpe e magliette. Tra le iniziative più costose, ha ricordato una coreografia dedicata proprio a Berlusconi.