Il giorno dopo Napoli – Dinamo Mosca. Racconta di un inizio che peggiore non poteva essere. Pronti via e gli azzurri sono già sotto. Da azione d’angolo, Kuranyi si mangia Henrique in elevazione e infila Andujar. Il brasiliano quando gioca sulla fascia con alterne fortune prova a disimpegnarsi. I problemi iniziano quando deve disimpegnarsi nei sedici metri. Ignora i tempi di intervento e di giocata. E così, dopo l’inutile rigore provocato contro l’Inter, si ripete. Secondo qualcuno è un ottimo jolly, in quanto impiegabile in più ruoli. Quelli bravini in più posizioni del campo, in genere non sono bravissimi in nessun ruolo. Ed è il caso del nostro.
Il giorno dopo Napoli – Dinamo Mosca. Gli azzurri reagiscono con rabbia e determinazione. E la carica la suonano Higuain e Mertens. Il belga, sulla scia dell’ottima prestazione della domenica precedente, sulla fascia sinistra è incontenibile. L’argentino, inutile girarci intorno, è di un’altra categoria. Comprensibile la sua rabbia e il suo disappunto sul goal subito. Non appena vede il pallone infilarsi in porta, si volta e platealmente manda a quel paese tutta la retroguardia. Non si possono continuare a prendere sempre gli stessi goal.
Il giorno dopo Napoli – Dinamo Mosca. Agli uomini di Benitez il merito di non demoralizzarsi. Il goal subito a freddo avrebbe potuto tagliare le gambe. E invece la reazione è feroce. Russi stretti d’assedio e squadra alta e sempre prima sulle seconde palle. E il Napoli la capovolge già prima della mezz’ora con la doppietta di Higuain. Il primo è un capolavoro. Su cross di Ghoulam, fantastica torsione ad infilare il palo lontano. Il secondo su rigore concesso per fallo su di un imprendibile Mertens. Il Pipita lo trasforma con rabbia e precisione. Niente da fare per il portiere Gabulov, un ’83 con l’aspetto di un attempato sessantenne alle soglie della pensione.
Il giorno dopo Napoli – Dinamo Mosca. Dopo il vantaggio, la squadra comprensibilmente tira il fiato. Si arriva al 45° senza ulteriori particolari sussulti. L’unico brivido arriva da azione d’angolo per i russi. Henrique si perde ancora Kuranyi che, questa volta, non inquadra la porta. Ormai i tifosi vivono i corner contro con lo stesso patema di una punizione dai diciotto metri con un Pirlo sul punto di battuta.
Il giorno dopo Napoli – Dinamo Mosca. La ripresa si apre come meglio non potrebbe. Zobnin, già ammonito, abbatte Ghoulam. Rimedia il secondo giallo e lascia i suoi in dieci. Pochi minuti e gli azzurri ne approfittano. E, manco a dirlo, ancora una volta con Higuain. L’argentino si inventa una girata al volo nell’angolo opposto. Gabulov si allunga, ma appare troppo “anziano” per poterci arrivare.
Il giorno dopo Napoli – Dinamo Mosca. A venti minuti dalla fine, Benitez decide di sfruttare la superiorità numerica e tira fuori De Guzman. Autore della solita prova tutta corsa e.....corsa. E getta nella mischia Hamsik. E da una combinazione tra lo slovacco e Mertens il Napoli sfiora il quarto goal. Il destro del belga lambisce il palo. Peccato. La quarta rete avrebbe quasi archiviato la pratica qualificazione.
Il giorno dopo Napoli – Dinamo Mosca. A dieci minuti dalla fine un graditissimo ritorno in campo. Si rivede finalmente Zuniga. Il colombiano si produce subito in una pregevole imbucata per Higuain che lo applaude convinto. In questo finale di stagione, la qualità di Zuniga tornerà utile.
Il giorno dopo Napoli – Dinamo Mosca. La settimana prossima il ritorno in terra russa. Risultato e prestazione degli azzurri lasciano ben sperare. I quarti di finale appaiono più vicini. Che l’avventura europea continui.
Stefano Napolitano