Il giorno dopo Legia Varsavia - Napoli. In vista della sfida di S.Siro contro il Milan, anche Sarri si affida alla logica del turn over. Fuori ben sette titolari. Reina, Insigne, Hiuguain, Hamsik, Jorginho, Albiol e Hysaj. Forse un turno di riposo anche a Callejon non sarebbe stata una cattiva idea. Tra gli altri, si rivedono, Chiriches, Maggio. Debutto assoluto per Gabriel tra i pali
Il giorno dopo Legia Varsavia - Napoli. I polacchi appaiono tatticamente sprovveduti. Reparti slegati e linea difensiva non sempre attenta. Gli azzurri partono bene e tengono il campo. Tecnicamente sembra non esserci partita. Nelle prime fasi della gara, gli uomini di Sarri sembrano poter conquistare il risultato pieno senza neanche troppi sforzi. Poi, la pressione iniziale si affievolirà e il primo tempo scivolerà via senza particolari sussulti. Di contro, per Gabriel normale amministrazione. E questa di non soffrire in difesa sta diventando una piacevole costante. Bene così.
Il giorno dopo Legia Varsavia - Napoli. Nella ripresa la musica cambia eccome. Azzurri ancora più decisi e determinati. I volenterosi polacchi calano anche atleticamente. Nella prima frazione hanno corso tanto e male. Valdifiori ha più spazio e “vede” meglio le giocate. Allan prende a tagliare a fatte il centrocampo avversario. Callejon e Mertens appaiono imprendibili. E proprio i due esterni confezionano il vantaggio. Lo spagnolo gira di prima al centro un pallone d’oro. Il folletto belga attacca il cuore dell’area avversaria con un movimento da centravanti puro e si inventa una torsione di testa che spedisce il pallone all’incrocio dei pali.
Il giorno dopo Legia Varsavia - Napoli. La reazione dei polacchi dura un niente. E si concretizza in un paio di calci d’angolo. Uno di questi causato da Koulibaly che un paio di topiche a partita se non le regala non è lui. In un’occasione, la parte alta della traversa salverà Gabriel. Poi gli azzurri, ancora una volta, non commettono l’errore di lasciare l’iniziativa agli avversari. Riprendono il controllo delle operazioni ed iniziano a confezionare palle goal in continuazione. In un paio di occasioni Allan si farà ipnotizzare da Kuciak, apparso il migliore dei suoi.
Il giorno dopo Legia Varsavia – Napoli per il raddoppio si deve aspettare l’ingresso in campo di Higuain. Sarri lo getta nella mischia a 15’ dal termine. Al Pipita basteranno per confezionare un eurogol. Da sinistra a destra si trascina dietro l’intero reparto arretrato avversario e giunto nella lunetta dei sedici metri, con un destro di rara potenza e precisione, infila il pallone all’incrocio dei pali. Semplicemente mostruoso. Se continua così, per il Pipita non basteranno più aggettivi. Doppio e meritato vantaggio e vittoria in cassaforte. La prima lontano dal S.Paolo in questo inizio di stagione.
Il giorno dopo Legia Varsavia – Napoli si inizia a vedere il lavoro di Sarri. Che la squadra sia alta o bassa, i reparti appaiono sempre molto stretti. In fase di possesso il pallone gira velocemente e gli esterni si allargano o tagliano al centro. I laterali bassi accompagnano spesso l’azione disorientando le difese avversarie. Ma sono gli uomini che si vanno a sistemare tra le linee avversarie che stanno facendo la differenza nella manovra d’attacco. In fase di non possesso, la squadra è certamente più compatta. La predisposizione al sacrificio e alla corsa degli esterni alti e la densità a centrocampo, stanno facendo si che la difesa non stia soffrendo come la scorsa stagione. La presenza di un portiere sta facendo il resto.
Il giorno dopo Legia Varsavia – Napoli il bicchiere mezzo pieno racconta di una rosa che pare essersi messa tutta a disposizione del tecnico e delle sue idee. Di una condizione atletica che appare in costante miglioramento. E della presenza in organico, tra gli altri, di due giocatori semplicemente mostruosi. Uno è Callejon. L’ideale interprete per il famoso 4/3/3 tanto decantato. Lo spagnolo copre l’intera fascia come pochi in Europa. Ha un innato senso della posizione. E’ abilissimo a giocare sulla linea del fuorigioco. Compare improvvisamente alle spalle delle difese avversarie quasi per magia. Sempre in doppia cifra da quando è a Napoli e assicura anche assist e copertura. E dire che in molti auspicavano una sua cessione per fare cassa. Così poi Sarri avrebbe schierato una cassa sull’out destro. L’altro fenomeno, manco a dirlo, è il Pipita. Attaccante completo. Classe cristallina. Potenza e anche velocità. Bravissimo nei 16 metri ma anche fuori. Una velocità di esecuzione fuori dal comune. Quest’anno poi, sembra essersi calato completamente nel ruolo di leader assegnatoli e ha spalle larghe per caricarsi la squadra sulle spalle.
Il giorno dopo Legia Varsavia – Napoli di una coperta ancora troppo corta per reggere l’intera stagione. Quando si ha in organico uno come Higuain non si può non lottare per le primissime posizioni. E il Napoli sono sei anni che schiera un attaccante da trenta reti a stagione. E mai seriamente è riuscito a farlo. Ieri si è rivisto in campo da titolare D. Lopez. Al momento la prima scelta come rincalzo di centrocampo. Si è segnalato per la solita quantità industriale di passaggi all’indietro che rallentano la manovra e per essere riuscito a colpire, a porta spalancata, l’unico difensore piazzato sulla linea. Mica facile. Ha giocato in luogo di Hamsik tra i tre di centrocampo. Forse un pochino di spazio in più in quel ruolo che poi è il suo, meriterebbe El Kaddouri. Dalle poche apparizioni, l’ex granata è apparso più maturo e più consapevole dei propri mezzi. I due anni con Ventura, uno bravo a lavorare con i giovani, pare gli abbiano giovato. Si è rivisto titolare anche Chiriches. Appare sempre più, per passo e senso della posizione, il sostituto di Albiol e non di Koulibaly del quale non ha certo la forza esplosiva e la velocità. Purtroppo, dietro di loro, il nulla.
Il giorno dopo Legia Varsavia – Napoli è già l’antivigilia di Milan – Napoli. I rossoneri hanno palesi difficoltà in difesa e a centrocampo. Solo in avanti dispongono di elementi in grado di inventarsi la giocata. Questo Napoli è in grado di poter fare bene anche a Milano. Se giocherà con la consapevolezza di essere attualmente superiore agli uomini di Mihajlovic.