Il giorno dopo la tredicesima giornata. Turno interessante che si apre con due anticipi importanti. A Bologna la Roma non va oltre il pari. Gara nel pantano. Campo ridotto ad una piscina. Qualcuno ne approfitta per tuffarsi. E qualcun altro abbocca pure. A Torino, un pessimo Milan perde di misura contro la Juventus che fa davvero poco per aggiudicarsi i tre punti. Quella di Allegri è una rincorsa in silenzio, ma il gioco latita e la forza d’urto non è più quella degli scorsi anni.
Il giorno dopo la tredicesima giornata. Motivi di ordine pubblico collocano all’ora di pranzo Verona – Napoli. Gara temuta alla vigilia solo per questioni ambientali – una manciata di beoti che urlano la loro frustrazione contro una città e un popolo che neanche conoscono- per il resto, impensabile temere una formazione ultimissima, ancora a secco di vittorie e con un allenatore che predica l’anticalcio. Se si vuole lottare come pare sia, per traguardi prestigiosi, queste sono gare da vincere. E il Napoli l’ha vinta. Tre punti che proiettano gli azzurri fino a sera in testa alla classifica.
Il giorno dopo la tredicesima giornata. Del primo tempo si ricorderà poco o nulla. La migliore occasione capiterà sui piedi di Hamsik che si limiterà a passare la palla a Rafael. Il resto saranno velleitari tentativi dalla distanza. Per il Napoli grande difficoltà a sfondare il muro degli avversari. E’ sicuramente mancato il gioco sugli esterni. Hysaj quasi mai ad accompagnare la manovra sull’out destro. E dall’altro lato, Insigne si accentrerà troppo spesso e la corsia non sarà occupata da Ghoulam, stranamente troppo basso e poco propositivo. Per gli uomini di Mandorlini difendersi ad oltranza non risulterà poi tanto difficile.
Il giorno dopo la tredicesima giornata. Forse nella prima frazione il Napoli avrebbe dovuto provare a recuperare il pallone più sopra. Magari con il Verona in uscita. E invece, ogni qualvolta gli azzurri perdevano palla si preoccupavano molto di più di recuperare le posizioni. Quando poi il pallone finiva a fondo campo, l’estremo difensore scaligero si produceva sempre e soltanto in lunghi rinvii che di fatto consegnavano palla al Napoli. Pessimo modo di interpretare il gioco del calcio.
Il giorno dopo la tredicesima giornata. Nell’intervallo nessun cambio. Le riserve di lusso della prima linea sono out e in mezzo al campo la panchina offre poche soluzioni. E allora Sarri cambia senza cambiare. Alza gli esterni di difesa. Specialmente Ghoulam che sull’out sinistro porterà spesso via il raddoppio ad Insigne. La mossa risulterà decisiva. Del resto, dietro, contro l’uomo solitario e statuario Pazzini, Chiriches e Albiol bastano e avanzano. Mandorlini, invece, resta fedele al suo credo di anticalcio. Senza giocare difficilmente riuscirà a salvarsi.
Il giorno dopo la tredicesima giornata. Poco dopo l’ora di gioco il Napoli la sblocca con Insigne . Pochi giri di lancette e la chiude con Higuain. Poi, con estrema tranquillità – inesistente la reazione del Verona – controlla il doppio vantaggio senza rischiare mai nulla. Anzi, a più riprese sfiora la terza marcatura che non arriva solo per merito dell’estremo difensore veneto.
Il giorno dopo la tredicesima giornata. Il Napoli mette insieme il dodicesimo risultato utile consecutivo che lo proietta a 28 punti. Si è giocato in pratica un terzo della stagione. Prestissimo per fare calcoli, ma a questa andatura si chiuderebbe a 84 punti. Numeri che autorizzerebbero a sognare.
Il giorno dopo la tredicesima giornata. La solidità difensiva è ormai un dato di fatto di questo Napoli. Per Reina un’altra partita da spettatore e tifoso non pagante. Benissimo Hamsik. Quando parte da lontano, vede sempre la giocata come pochi. Ancora progressi per Jorginho. Gioca un’infinità di palloni. Sempre bravo a farsi trovare pronto per lo scarico. Avesse anche il lungo sarebbe un fenomeno. Per Higuain gli aggettivi iniziano a scarseggiare. Insigne meglio e decisivo quando parte largo e si accentra. Instancabile Allan.
Il giorno dopo la tredicesima giornata. Quella in corso, per il Napoli, è la sesta stagione consecutiva con in organico un bomber da trenta reti a stagione. E questa è forse la prima nella quale si lotterà per qualcosa di importantissimo. Chiedersi il perché negli scorsi anni non avvenne e cercare di non ripetere gli stessi errori. E’ sempre mancato quel pizzico di sale per completare la minestra. Speriamo non accada ancora. Sarebbe delittuoso. Preparazione, compattezza, consapevolezza dei propri mezzi, il giusto entusiasmo. Gli ingredienti sembrano esserci proprio tutti.
Il giorno dopo la tredicesima giornata. In serata, l’Inter si riprende la testa della classifica. Tra otto giorni sarà di scena al S. Paolo. L’operazione sorpasso è già iniziata. Nel mezzo, l’inutile gara di Europa League che, considerati gli eventi, forse sarebbe meglio non giocare.