Il giorno dopo l’undicesima giornata. Il turno si apre con due anticipi di cartello. Si inizia con il derby di Torino se lo aggiudicherà la Juventus sul filo di lana. A seguire Inter - Roma. I giallorossi capitolano. Gli uomini di Mancini la spuntano con il classico 1 a 0, il sesto risultato di misura della stagione. Appena 11 reti realizzate, uno dei peggiori attacchi della serie A che comunque permette ai nerazzurri di insediarsi da soli, seppur per una notte, in vetta alla classifica. Saranno raggiunti dalla Fiorentina nell’anticipo della domenica. I viola si sbarazzeranno di un imbarazzante Frosinone rifilandogli un poker di reti. Per gli uomini di Paulo Sosa, 22 reti fatte. Giusto il doppio di quelle della “banda dell’uno a zero”. Stranezze di un campionato. In serata cadrà anche la Lazio sotto i colpi del Milan che malgrado sia partito malissimo, sono bastate tre vittorie consecutive per portarsi a ridosso delle prime.
Il giorno dopo l’undicesima giornata. Per il Napoli contro il Genoa l’occasione per agguantare il duo di testa. Per farlo Sarri si affida ai soliti 11. Unica eccezione, l’avvicendamento tra Insigne e Mertens. Poi si daranno il cambio. Faranno bene entrambi. Anche se non basterà.
Il giorno dopol’undicesima giornata. Pronti via e non si vede il solito pressing in fase offensiva del Napoli. In ombra Allan, apparso in debito di ossigeno. Del primo tempo si ricorderanno un paio di grandi occasioni per Mertens e Callejon e un rigore negato ad Higuain abbattuto da Burdisso. Sei arbitri e dodici occhi non sono bastati a vedere un fallo enorme. Speculare il Genoa di Gasperini. Tutti schierati ad uomo. Tranne Perin e Pavoletti, tutti gli altri impegnati in rigorose sfide ad uomo a tutto campo. Inoperoso Reina e anche questa la dice lunga.
Il giorno dopo l’undicesima giornata. Nella ripresa, la musica non cambia. E’ sempre il Napoli a fare la partita. Ma l’imprecisione degli avanti azzurri, macroscopica l’occasione che si divorerà Hamsik, e qualche ottimo intervento di Perin, non permetteranno agli azzurri di centrare la sestina vincente. Gli uomini di Sarri restano in scia del primato. Peccato. Contro questo Genoa i tre punti erano ampiamente alla portata.
Il giorno dopo l’undicesima giornata. La girandola di sostituzioni, dentro Insigne e Gabbiadini e poi anche D.Lopez non inciderà più di tanto. Rammarico per l’uscita di Mertens, fermatosi per noie muscolari, che era apparso tra i più in palla. Sotto tono oltre al citato Allan, Hamsik e Callejon. Dopo tante fatiche ci può anche stare.
Il giorno dopo l’undicesima giornata. Il bicchiere mezzo pieno racconta di un Napoli che fino al 95° ha provato a fare sua la gara continuando a subire pochissimo. Anche a Genova, per Reina, una domenica da spettatore. Si ha comunque netta la sensazione che continuando a giocare in questa maniera, il Napoli di partite ne perderà davvero ben poche. E ne vincerà tante. Un bravo a Sarri che con Callejon prima e Hysaj poi, ha contenuto il talentuoso Perotti, certamente il migliore dei suoi. Un vero lusso per una squadra come il Genoa.
Il giorno dopo l’undicesima giornata. Il bicchiere mezzo vuoto narra invece della palese stanchezza di alcuni elementi, Allan su tutti. Fino ad ora tra i più utilizzati. Nel finale ha lasciato il campo a D.Lopez. Purtroppo i due hanno passo diverso. Ad avercelo in rosa un altro centrocampista con le sue caratteristiche. Uno in grado di cambiare passo e volto alla squadra anche se per soli 20/30 minuti. Magari si provvederà a gennaio. Non bene Gabbiadini. Forse il ragazzo sente il peso del poco minutaggio. Entra con la voglia di voler strafare. E questa voglia lo porta spesso a sbagliare. Troppo egoista in certe situazioni di gioco. Freneticamente sempre e soltanto alla ricerca del tiro da ogni posizione. Sarri lavorerà anche su di lui e gli farà capire che, anche se per pochi minuti, sempre e comunque dovrà mettersi a disposizione della squadra.
Il giorno dopo l’undicesima giornata. Con il pari di Genoa il Napoli resta in ottima posizione di classifica. Gli azzurri sono pur sempre la squadra ad aver fatto più punti nelle ultime sei gare. Addirittura sette in più dell’Inter e quattro in più della Fiorentina. E malgrado scivolino al quarto posto, i punti dalla vetta sono appena due. Si ha netta l’impressione di un campionato che si giocherà “punto punto” con gli scontri diretti che finiranno per valere doppio. L’aggancio alla vetta magari è solo rimandato.
Stefano Napolitano