Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, commenta sul quotidiano il servizio di Report sul mondo dei procuratori dei calciatori.
"Oltre due milioni e mezzo di italiani adesso sanno che il calcio è diventato uno stagno putrido nel quale sguazzano allegramente truffatori, evasori, plusvalorizzatori, pregiudicati, barabba, camorristi, mafiosi, ‘ndranghetisti, dirigenti collusi e soprattutto quegli schifosi dei procuratori che guadagnano milioni sulla pelle dei loro assistiti e dei poveri, ingenui, virginei presidenti. Ai lati dello stagno si muovono tristemente giornalisti irresponsabili, leccaculi o - nella migliore delle ipotesi - intellettualmente pigri, gente che, per quieto vivere, di certe faccende preferisce non occuparsi.
Seguendo l’intera trasmissione, ho scoperto che studi di settore commissionati dagli enti governativi del calcio mondiale stimano nel solo periodo 2018-19 due miliardi di euro spesi con finalità illecite e destinati addirittura a organizzazioni criminali. Immagino che, di fronte a uno scandalo del genere, Fifa, Uefa e le stesse organizzazioni che hanno scoperchiato il vaso avranno denunciato nelle sedi opportune le decine di club e di dirigenti, agenti e calciatori che hanno commesso gravissime irregolarità. Non posso pensare che i vertici del calcio abbiano voluto rischiare a loro volta un’incriminazione per omessa denuncia o, peggio ancora, di essere considerati organici a un sistema drammaticamente marcio. Invece niente, non è successo niente"