Roberto Vecchioni, tifoso interista ma di origini napoletane, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport.
Vecchioni, qual è la sensazione che prevale, da tifoso dell’Inter e soprattutto da cittadino milanese?
"Sono sconcertato, ma sono anche convinto che non accadrà più. Sconcertato perché non me l’aspettavo e perché è accaduto a noi. L’Inter è prima di tutto un modo di pensare. Ho vissuto questo fatto come un tradimento e non si può sempre dire che siano gruppuscoli, che siano comportamenti limitati a pochi. Cominciano in pochi, poi c’è il contagio, perché la moltitudine produce anonimato e uno in quelle condizioni pensa di poter fare quello che vuole. Sono frustrazioni che esplodono, una catena che prosegue nella politica e nella vita. Non doveva accadere".
Che cosa si potrebbe fare?
"C’è un sistema solo, un gesto che probabilmente soltanto l’Inter avrebbe potuto fare vista la sua anima e la sua storia. Perché cambiano le squadre, ma gli interisti sono buoni. Avrei voluto che l’Inter fermasse la partita. Icardi avrebbe dovuto parlare con l’arbitro e dire “Noi ce ne andiamo”. Non spettava al Napoli chiederlo, ma all’Inter".Si è parlato tante volte di un gesto del genere, eppure è difficile da mettere in pratica.
"È un gesto che tutto il mondo avrebbe visto. Un gesto unico,che varrebbe 30 scudetti, altro che parlare di campionati e coppe".