Passato lo spavento per i minuti di terrore passati a bordo dello yacht in fiamme nel pomeriggio di domenica, adesso bisogna fare la conta dei danni per il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis: la barca di 32 metri, valore circa 3 milioni di euro, è distrutta e sull'episodio, come si legge sull'edizione odierna di Repubblica, "sta svolgendo accertamenti la capitaneria di porto, che ha avviato le pratiche di carattere amministrativo e invierà un’informativa alla Procura qualora dovessero emergere ipotesi di reato. Al momento l’ipotesi più accreditata resta quella dell’incidente: le fiamme, sviluppatesi quasi certamente nel vano macchine, si sono propagate rapidamente anche a causa della struttura dell’imbarcazione, interamente in legno".
De Laurentiis ha cercato di sdrammatizzare, e Repubblica riporta un virgolettato-sfogo riferito alle persone più vicine ("Una volta, all’estero, fummo quasi sequestrati durante le riprese di un film: dopo quell’esperienza niente mi fa più paura"), mentre non ha voluto commentare il coro di scherno lanciato dalla Curva A (“Un solo grido, un solo allarme: la barca in fiamme”) al termine di partita Napoli-Lazio.