Ha risposto presente, non doveva parlare, lui non parla mai. Ma qualcuno prova a fermarlo mentre va via travestito con la testa nascosta da un cappello. Eà l’eroe della sera, è diventato quasi eroe per caso. Torna in campo dalla gara col Benfica e non andava in gol da quella col Besiktas, mentre in campionato aveva gonfiato la rete solo con il Chievo. E' tornato a farlo contro la Fiorentina ma il suo destino è segnato: Gabbiadini andraà via, e non sara' certo questo rigore a cambiare le cose. Arrivera' Pavoletti e lui andraà in Premier. «Gli auguro ogni bene, nel suo futuro qualunque sia». E' un saluto, quello di Mertens, tra i piu' dolci. Dries gli consegna la palla dopo avergli strappato la maglia di attaccante centrale. E Gabbiadini lo abbraccia quando il belga era a terra nel dopo partita. Ha fatto il suo dovere, pur sapendo che andra' via.
Era il gol dell’addio e, come riporta Il Mattino, la sua corsa verso il settore ospiti ha un siginificato ancora piu' bello: un segno di affetto verso un pubblico che non lo ha mai scaricato, nonostante le prove negative e la sofferenza per aver giocato in un ruolo che non si eà mai sentito suo. E' un gol che vale solo un punto ma che consegna a tutti il ricordo di un ragazzo con l’orgoglio di acciaio.