Oggi sulle pagine del quotidiano Il Mattino la consueta "zona franca" a firma del prof. Guido Trombetti
Drammatizzare non è mai utile. Negare però l'evidenza è stupido. Il Napoli si è liquefatto all'improvviso. Se proprio vogliamo indicare giorno e ora, tutto è cominciato con il pareggio della Roma al novantaduesimo. Da quel momento il Napoli si è involuto. C'è un'immagine che fotografa lo stato attuale della squadra azzurra a Como. Ed è quella di Antonio Conte a bordo campo mogio, quasi rassegnato e non ipercinetico come ci aveva abituato. Il Napoli ha disputato a Como un gran bel primo tempo. Salvo ancora una volta scomparire nella ripresa. Con un atteggiamento a tratti catatonico. Incapace della minima reazione anche dopo essere andato in svantaggio.
Calo fisico radicale? Calo mentale? Perdita delle sicurezze? Francamente è impossibile dare una risposta. Ci sono però alcune evidenze. Intanto la fase difensiva, sulla quale aveva costruito le sue fortune, è evaporata. Francamente Buongiorno è ancora lontanissimo dalla sua migliore condizione e trascina Rrahmani nelle sue incertezze. In mezzo al campo Lobotka è quasi irriconoscibile. Suo e di Raspadori il pasticcio che origina il raddoppio dei comaschi. Anguissa non è quello del girone d'andata. McTominay anche lui appare in leggera flessione. Di Lukaku inutile parlare. Basta notare che Conte lo ha sostituito prestissimo, ed è quanto dire.
Certamente, restando nell'ambito della chiarezza, il fatto nuovo di assoluta rilevanza è che oltre all'Inter avanti di un punto c'è da guardarsi dall'Atalanta che ci segue ad una incollatura. E allora per non avvilirci dobbiamo ricorrere al classico “pessimismo della ragione, ottimismo della volontà”. Il Napoli deve mettere in campo la forza di volontà. Perché la classifica dice che il campionato è ancora apertissimo. E che, secondo l’aritmetica, che non mente mai, sabato sera potremmo ritrovarci di nuovo soli in vetta. “Tu ne cede malis, sed contra audentior ito” (Non cedere alle avversità, ma va loro incontro con coraggio, scriveva Virgilio).