Quaranta minuti sono lunghissimi se hai nelle tue mani la vita di una persona. Ora Antonio Mazzitelli minimizza, non vuole essere trattato come un eroe e dice con semplicità: «Sono un vigile del fuoco, questo è il mio lavoro», ma intanto ha salvato la vita ad una donna con un massaggio cardiaco durato 40 minuti che ha fatto ripartire il cuore di Erika Piolatti, 38 anni, una delle ferite più gravi del fuggi fuggi generato dalla psicosi collettiva di un attentato in piazza San Carlo che in realtà non c’è stato. «Siamo intervenuti in pochi minuti e mi hanno chiamato perché c’era una donna che stava male - dice alla Repubblica edizione di Torino -. Il fidanzato era riuscito a portarla via dalla piazza e a ripararla all’interno di uno dei portoni che si affacciano sui portici della piazza. Quando l’abbiamo soccorsa era in arresto cardiaco. Attorno a lei c’era già altra gente che la stava aiutando: un ragazzo inglese che forse era un medico, poi dei giovani dall’accento veneto che erano abilitati al massaggio cardiaco. Ci davamo il cambio, operavamo a turno. Per venti minuti abbiamo praticato il massaggio unicamente a mano. Poi qualcuno è riuscito a farsi aprire la porta di un’azienda che aveva negli uffici un defibrillatore e abbiamo iniziato a stimolarla in quel modo per altri venti minuti».