Mario Sconcerti, editorialista del Corriere della Sera, scrive così sul quotidiano riguardo il dualismo Roma-Napoli per il secondo posto: "La Roma non era da scudetto. Lo dicono i numeri. Ha perso 7 partite su 33, non si vince il campionato con queste medie. Il massimo consentito è 5, condizione peraltro necessaria ma non sufficiente.
Il Napoli ha perso solo 4 partite, come la Juve, ma è solo terzo. Oltre trenta i gol subiti, altro confine. Si è davvero competitivi solo rimanendo sotto i trenta. Si può far finta di niente solo se il tuo avversario è fragile, ma non è cosa né della Juve né del Napoli. Così la Roma adesso rischia il secondo posto, cinquanta milioni di introiti che si aggiungono agli 80 già messi quest’anno da Pallotta. Sono cifre sconosciute al calcio, insostenibili.
Ora è ufficiale, Spalletti non ha vinto niente. È questo il tempo di essere coerenti. Ma sento già sussurrare che il secondo posto è una porta per il paradiso. Allora avevo ragione quando gli dicevo di stare zitto, di non esagerare, o, come direbbe Dzeko, di non fare ancora il furbo!
Intanto il Napoli ha quasi azzerato l’Inter. Non c’è stata nemmeno la forza di un giudizio, il Napoli ha dominato, lo ha tenuto in superficie solo il sacrificio di Handanovic. Il Napoli avrebbe meritato una stagione migliore, con una corsa più vera a qualche titolo. Insigne ha pochi uguali in Europa, Mertens, Callejon e Koulibaly anche.
L’Inter li ha guardati in silenzio come fossero rugiada, non li ha mai toccati, è rimasta al freddo di un calcio estraneo. È stata una differenza così netta che per tutta la partita il pubblico non ha aperto bocca, sorpreso, rassegnato, ammirato.
Se il Napoli acquistasse due centrocampisti finali sarebbe da vertici europei.