Scrive Mario Sconcerti nel suo editoriale per Il Corriere della Sera: Nel calcio, ma credo anche nella vita, c’è sempre un momento in cui l’impresa sembra improvvisamente possibile, quasi probabile. à un sistema emozionato di autodifesa, aver sempre paura alla fine stanca, si cominciano a normalizzare le differenze. Sta succedendo anche adesso per Real-Napoli. Un mese fa era una partita impossibile, oggi si aspetta con curiosità , addirittura ottimismo. à cambiato qualcosa sul campo? No. Il Real ha perso una sola partita su 20, ha sospeso il campionato per andare a vincere il Mondiale per club, è ancora in testa alla classifica della Liga spagnola con due partite in meno. Ha segnato di più e subito meno gol del Napoli. Dove nasce allora la speranza? à tutta riposta nel gioco di Sarri, nel suo gioco di prima che costruisce movimento, che a sua volta diventa spazio. Forse non ci è chiaro, ma Sarri è uno dei nuovi maestri europei, più in voga di Klopp in questo momento, più seducente e risparmioso di Mourinho e Guardiola, anche perché non è una strana occasione, da anni porta avanti il suo calcio improvviso sia pure in categorie diverse. Questo è il punto: il Real non teme il Napoli, ne ha trovati tanti di avversari così. Il Real teme la differenza di Sarri, ha paura di non capirlo, di non poterlo arginare perché troppo diverso. Il Real non ha uguali nell’uno contro uno, ma sa che una singolarità può mandarlo in pezzi. Sarri assomiglia a quella diversità . Basta una riga letta male e non sei più il migliore. Io credo che il Real sia più forte del Napoli, così, quasi per fatalità . Il calcio non è tutto logico, tieni più la palla e perdi, giochi meglio e vieni travolto, ma la sorpresa è spesso rispettata. E il Napoli gioca un calcio sorprendente che cambia di continuo almeno un po’. Il Real, come la Juve, va avanti di forza, di abbondanza, il Napoli di idea in idea. Stasera non deciderà la difesa, il Napoli non sa difendersi per principio, può farlo solo per necessità e quello è un diritto; stasera può decidere il contropiede, la cosa più italiana che c’è declinata secondo Sarri, giocando cioè in ripartenza con il pallone che corre sempre di prima. Come è successo a Milano, come è già successo a Bologna. Quasi Sarri abbia voluto provare l’unica trappola che esiste per il Real. E l’avesse trovata...