Giuseppe Iachini, allenatore del Sassuolo, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Vi proponiamo alcuni stralci.
Sassuolo con il penultimo attacco del campionato: più che regola, è un paradosso.
«Il vero paradosso è che abbiamo creato di più nelle ultime partite che nelle quattro da 10 punti: non inquadriamo la porta, o non scegliamo la soluzione migliore. Ma queste cose hanno memoria: un giorno creeremo tre occasioni e faremo tre gol».
Soprattutto se Politano e Berardi giocheranno da Politano e Berardi?
«Di sicuro a Politano il tourbillon di mercato non ha fatto bene, ma se ci è entrato è perché stava facendo bene. E comunque, pur non cercando alibi, le dico che mercoledì sera ho tirato un bel sospiro di sollievo».
Teme ripercussioni?
«Politano sa che il Sassuolo aveva aperto ad una trattativa, ma che non poteva indebolirsi. E sa anche che fare bene nel Sassuolo d’ora in poi significherà poter essere di nuovo, fra poco, un uomo mercato».
A proposito di variabilità tattica, cosa insegna la Juve?
«Che poter cambiare pelle, anche nella stessa partita, può valere per portarla a casa quanto avere un’identità tattica più precisa e giocare a memoria come fa il Napoli. Che è più bello, sì. Però la Juve è lì anche se non al top del suo rendimento: e quando lo sarà?».
Vincerà lo scudetto?
«La vedo leggermente favorita perché, il giorno che avrà tutti disponibili, se le servirà potrà cambiare di più mantenendo la stessa qualità».