Maurizio Sarri, allenatore del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport della quale vi proponiamo qualche stralcio: "Dietro a calciatori di caratura ormai alta, abbiamo una schiera di ventunenni con potenzialità enormi e margini di miglioramento indecifrabili: Zielinski ha le stimmate del fuoriclasse. Diawara può diventare altro, perché ha appena diciannove anni; Rog ha qualità assolute che ha cominciato a mostrare dopo essersi adattato al nostro calcio. E Milik è un libro ancora tutto da scrivere, credetemi".
Restando sui singoli, Reina è fondamentale per il suo Napoli?
"Lo è anche nel modo di pensare: è un uomo fedele, che sposa l’allenatore, e questo sentimento Pepe lo porta con sé nello spogliatoio. Può avere anche fatto qualche errore, però i piedi che ha lui non li ha nessun altro portiere al mondo".
Piaga da stadio: i cori e gli insulti contro Napoli.
"Io a Genova, domenica, e non voglio demonizzare i tifosi della Samp, perché la parte sana del tifo è la maggioranza e perché dalla società abbiamo ricevuto una accoglienza meravigliosa, ad un certo punto mi sono stufato. Ho detto a Banti, nello spogliatoio: che faccio, me ne devo andare? E Banti è stato bravo, deve far rispettare il regolamento, m’ha detto che se uscivo m’avrebbe dovuto mandar via. Ma questo è razzismo su cui i media soprassiedono, mentre per altre esempi fungono, giustamente, da cassa di risonanza. Per vincere partite come queste, bisogna battere l’ignoranza radicata e temo che le nostre generazioni non riusciranno ad assistere a spettacoli migliori".