Se spiraglio ci sara', per firmare una convenzione per la gestione del San Paolo tra Comune e Societa' calcio Napoli, potraà aprirsi solo a condizione che si firmi prima e su tutto la transazione finanziaria tra le parti. Dove ballano almeno tre milioni. Sul tavolo delle trattative ci sono due documenti gia' pronti da mesi, la convenzione e la transazione, pero' mancano le firme. Nella convenzione ponte, varata dal Consiglio comunale il 7 settembre del 2015, giova ricordare che avrebbe dovuto garantire il patto tra le parti fino al termine dei lavori che il Comune sta iniziando a fare sullo stadio con il mutuo da 25 milioni, contratto con il Credito sportivo per il restyling dell’impianto di Fuorigrotta. Dunque le direttive da seguire secondo il Comune con la convenzione votata in aula riguardano la durata del patto e l’uso esclusivo del San Paolo nonche' la promiscuita' di utilizzo della struttura stessa.
Come rivela Il Mattino: "Il progetto del Comune e' quello di sottoporre al patron De Laurentiis un’altra convenzione di durata ben piu' lunga, magari anche di 30 anni. Tuttavia con uno stadio dove restera' la pista di atletica, la copertura attuale e senza potere utilizzare altri spazi per il business sara' difficile che De Laurentiis si impegni per 30 anni. Il Comune spera di ingolosire De Laurentiis con la proposta di esclusivita' di alcuni spazi come gli uffici, oltre al terreno di gioco e forse anche gli inutilizzati parcheggi che risalgono ai tempi di Italia 90".