San Paolo, c'è gelo tra De Laurentiis e De Magistris: collaborazione a rischio, in ballo un contenzioso e idee diverse
De Magistris chiama, Aurelio De Laurentiis (per ora) non risponde: né favorevole, né contrario, anche se gli importanti e tanto attesi sviluppi della vicenda San Paolo non lo possono lasciare indifferente. La vicenda San Paolo tiene ancora banco, nonostante la presentazione del progetto avvenuta ieri per l'inizio dei lavori. Il Napoli è infatti di gran lunga il principale inquilino e fruitore dello stadio: pur non essendone neppure l’unico affittuario. È dunque abbastanza inverosimile che il club azzurro resti neutrale e distaccato davanti ai lavori che stanno per cambiare il volto alla sua “casa”. Come riporta La Repubblica: "La linea scelta dal patron è quella del no comment, che si può solo interpretare. Ma è un silenzio gelido, che “parla”: anche se de Magistris e De Laurentiis hanno smesso di farsi la guerra, negli ultimi tempi. È infatti arrivata alle ultime puntate la telenovela della concessione del San Paolo, che è scaduta da tempo e verrà finalmente rinnovata prima di Natale, salvo ulteriori colpi di scena. Il club azzurro è disponibile a firmarla in ogni istante, appena l’amministrazione sarà (a sua volta) nelle condizioni di siglare il nuovo accordo: già definito dal punto di vista economico e legale. Il presidente non si fida però della burocrazia, che ritiene il principale motivo delle sue divergenze con il sindaco. È ancora in corso un contenzioso sui crediti vantati dal Napoli nei confronti di palazzo San Giacomo, per precedenti lavori d’urgenza allo stadio (tra cui l’installazione dei tornelli) eseguiti a spese dalla società. Della vicenda si sta occupando la Corte dei Conti, con un orientamento che dovrebbe portare a un compromesso: una parte della cifra anticipata (6 milioni) sarà rimborsata, il resto no. Pure in questo caso, dunque, ci sono buone speranze di evitare uno scontro frontale, che non conviene a nessuna delle parti e renderebbe la situazione esplosiva. De Magistris e De Laurentiis devono almeno trovare un modo per convivere, se non per remare nella stessa direzione. Aurelio De Laurentiis immaginava un altro San Paolo: massimo per 40 mila spettatori e con le tribune spioventi sul campo. Ecco perché Luigi de Magistris ha preferito alla fine fare da solo: De Magistris chiama, De Laurentiis non risponde".
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