L'inchiesta della magistratura sui rapporti tra criminalità organizzata e gli ultrà di Milano ha acceso i riflettori sui legami tra mafia e tifoserie in Italia. Oggi sul Corriere della Sera ne parla anche Roberto Saviano, giornalista e scrittore napoletano, tra i massimi esperti di fenomeni mafiosi.
Dopo aver parlato dei legami mafiosi nelle tifoserie di Juventus, Inter e Milan, Roberto Saviano passa a parlare di Napoli e dichiara: "De Laurentiis ha iniziato ad allontanare gli ultrà, non ha temuto il conflitto. Tra le società il Napoli è quella che è riuscita a fare il lavoro migliore".
Non è tutto oro ciò che luccica, però. Secondo quanto racconta Saviano, il Napoli "ha visto la propria tifoseria per decenni espressione dei clan di camorra. Un intero gruppo ultrà, «Teste Matte», è stato identificato come organizzazione dedita al narcotraffico. Il boss Giuseppe Misso vent’anni fa impose che i tifosi della Masseria Cardone dovessero abbandonare la Curva A perché le famiglie non si erano accordate. Il mondo intero nel 2014 vide Genny a’ Carogna (oggi collaboratore di giustizia) decidere se far proseguire o no la finale con la Fiorentina. Genny a’ Carogna (Gennaro De Tommaso) era un narcotrafficante. Il Napoli ha avuto organizzazioni di tifosi dirette estensioni dei clan".