E' una scelta di vita, che travalica di gran lunga il significato sportivo del suo sospirato ritorno: comunque importantissimo anche dal punto di vista tecnico. «È quello che volevo, sono molto contento», ha sussurrato con lo sguardo compiaciuto Pepe Reina, accingendosi a firmare il contratto che lo legherà al Napoli per le prossime tre stagione. A 33 anni già compiuti, con ogni probabilità, il portiere spagnolo ha gettato ieri le basi per terminare in maglia azzurra la sua lunga e onorata carriera: stringendo virtualmente un patto anche con città e tifosi, oltre che con il club. «Adesso devo scappare, mi sta aspettando il presidente». La stretta di mano con De Laurentiis, negli uffici romani della Filmauro, è arrivata a metà del pomeriggio: tra sorrisi amichevoli e pacche sulle spalle. Per chiudere la parentesi al Bayern di Monaco, durata 11 mesi, il campione del mondo ha accettato di decurtarsi in modo sensibile lo stipendio: da 4.5 milioni a 2.8. Ma senza essere sfiorato dal timore di aver fatto un passo indietro. «Niente affatto: voglio crescere ancora...».
Era un martedì, ieri: giornata in cui di solito Aurelio De Laurentiis evita gli annunci ufficiali, per scaramanzia. Per Reina è stata fatta invece un’eccezione e il Napoli - una volta tanto - non ha aspettato nemmeno di arrivare a notte fonda, per rendere di dominio pubblico la fumata bianca. Il contratto era già pronto, del resto: stilato nei minimi dettagli lo scorso 5 maggio, durante il famigerato faccia a faccia all’hotel Vesuvio tra il presidente azzurro e Manuel Garcia Quillon. Il portierone spagnolo ha lo stesso procuratore di Benitez, ma non si è fatto condizionare dall’addio all’Italia del suo allenatore preferito, con cui ha condiviso in carriera i trionfi di Liverpool e anche la prima stagione napoletana. «Torno pure se Rafa va via», aveva promesso Pepe nei mesi scorsi da Monaco. E l’impegno - prima di tutto morale - è stato mantenuto.
Il Bayern non ha opposto resistenza alla rescissione del contratto e si è tolto anche lo sfizio di dare per primo (su Twitter) l’annuncio del ritorno in Italia di Reina (“Buona fortuna a Napoli”), approfittando dei soliti black-out mediatici della società azzurra. Il messaggio ufficiale di De Laurentiis (“Bentornato Pepe”) è arrivato infatti un quarto d’ora dopo, mentre già sui social network era partito il tam tam dei tifosi: entusiasti di riabbracciare - per ora virtualmente - il portiere spagnolo. La squadra ritrova con lui un leader e per tutto l’ambiente e una bella iniezione di entusiasmo. I timori di un ridimensionamento, alimentati dalle scommesse di mercato su Sarri e Valdifiori, si sono parzialmente affievoliti. Reina è un vincente e non è certo ritornato a Napoli per vivacchiare, al di là del suo amore (e di quello della sua famiglia) per la città. Deve averlo convinto pure il progetto di De Laurentiis, che prende corpo giorno dopo giorno. Dopo le visite mediche alla clinica Villa Stuart, ieri mattina a Roma, il presidente e il portiere si sono visti nel pomeriggio nella sede della Filmauro: dove hanno firmato il contratto e parlato del futuro della squadra azzurra. Il “nuovo” acquisto è poi andato in vacanza, fino al raduno dell’8 di luglio.
Il ritorno di un big come Reina ha un valore anche strategico, per il Napoli: renderà infatti più probabile la conferma di Higuain e aumenterà la credibilità del club sul mercato. Oggi è il giorno delle comproprietà di El Kaddouri (Torino) e Jorginho (Verona). Poi ripartiranno i contatti per Darmian, Soriano, Allan, Saponara, Sportiello e Immobile. Ma pure per le cessioni: su tutte quelle di Callejon. Tira aria di staffetta spagnola.