Napoli Calcio - Si avvicina la resa dei conti per la rivolta del 5 novembre 2019, con la squadra ammutinata e il suo distacco dall’allenatore, ripartito da solo per il ritiro di Castel Volturno come la società aveva ordinato dopo il pareggio con il Salisburgo. I giocatori preferirono disobbedire e tornare a casa. Il Napoli aprì una vertenza, la minaccia di multe fondava su uno speciale contratto integrativo dei giocatori con sanzioni più gravi per danno di immagine.
Scrive Antonio Corbo nel suo editoriale per La Repubblica:
Furono interessati due tribunali in base agli stipendi: Roma oltre i 50 mila euro, Napoli per i compensi meno alti. Coinvolti tutti, anche il giovane Gaetano con soli tremila euro al mese. Che non fosse archiviata l’azione civile, si è scoperto nella polemica rottura con Milik, la procedura è stata di nuovo attivata per Hysaj.
Comincia la resa dei conti con Allan, che di quella rivolta fu il protagonista. L’arbitro scelto dal giocatore è milanese, Roberto Ninno, fa parte dello studio Clovers di via Savona, un pool di legali specializzati nella tutela della proprietà intellettuale, sui brevetti e i diritti di immagine.
Allan è stato due volte citato dal Napoli: per la reazione collettiva e per lo scontro personale con Edoardo De Laurentiis. Vicepresidente. Allan rischia non una ma due multe, quindi non il 25 ma il 50 per cento dello stipendio. Totale 160 mila euro. L’altro arbitro, designato dal Napoli, è un giurista di grido, l’avvocato Bruno Piacci, già nominato per la controversia con Higuain".