Osimhen lascia il Napoli. In quattro stagioni 133 presenze, 76 gol, un titolo da capocannoniere e soprattutto lo scudetto conquistato nel 2023.
Oggi Il Mattino ricostruisce la sua avventura al Napoli, raccontando di un ragazzo sempre disponibile con i tifosi, pronto a tutto per difendere il Napoli, soprattutto quando ha giocato con Luciano Spalletti.
Una sorta di rapporto padre-figlio, con Spalletti a fare da chioccia e Osimhen pronto ad ascoltare ogni singolo consiglio per migliorare ancora. Un sodalizio che ha funzionato a meraviglia.
Ha fatto le corse per esserci, sempre. Soprattutto quando a chiamarlo da Napoli c'era Luciano Spalletti. Non sapeva dirgli no. È per lui che ha rinunciato a ferie, feste e vacanze con la famiglia, salvo poi mollare un po' il freno nell'ultima stagione, quando ha vinto anche il pallone d'oro africano.
Nonostante i tanti infortuni, il Covid, l'operazione al volto, i viaggi in Nigeria, Il Mattino sottolinea i lati positivi del carattere di Osimhen, sempre disponibile con i tifosi.
Tutti per Victor, insomma, che non si è mai tirato indietro nel ricambiare quell'amore a suon di gol, ma anche abbracci, selfie e autografi per i tifosi. Il primo a fermarsi, sempre l'ultimo ad andare via quando c'era da restare con i napoletani assiepati tra Castel Volturno, Dimaro o Castel di Sangro. Non si è mai tirato indietro, nemmeno una volta. Ogni occasione era quella giusta per ricevere l'abbraccio di una città che lo ha amato praticamente fin dal primo battito.
Perché Victor Osimhen è così: non conosce la scala dei grigi, o tutto o niente. Prendere o lasciare. Lo hanno imparato i suoi tifosi, lo hanno capito i suoi allenatori, che un po' lo hanno coccolato e un po' lo hanno bastonato.