C’è un prima e c’è un dopo, c’è l’inferno della rabbia e il paradiso della vendetta. La Juve va in finale e proverà, per il terzo anno consecutivo, a vincere la Coppa Italia: nessuno c’è mai riuscito. Ma quella del San Paolo è soprattutto la notte di Gonzalo Higuain. Il vecchio re rinnegato, fischiato e insultato dal suo popolo, si vendica alla sua maniera, segnando la doppietta che chiude, definitivamente, i conti con il passato. Il Pipita si prende tutto: sono i suoi primi gol da ex dentro Fuorigrotta e anche i primi dopo cinque partite di digiuno.
Scrive Il Corriere della Sera: "Napoli si illude. Higuain spegne il fuoco. Il Napoli ha il merito di non accontentarsi. Come in campionato, anzi meglio. Sarri toglie lo spento Milik e la squadra ha un sussulto: Mertens pareggia nel giro di una manciata di secondi dal suo ingresso in campo, Insigne regala una vittoria per l’orgoglio. Il finale è convulso. Dani Alves, quando le squadre rientrano negli spogliatoi, viene colpito alle gambe da una bottiglietta che Bonucci mostra rabbioso. La corrida è finita. Per Allegri la missione è compiuta. Sarri invece torna negli spogliatoi con un rimpianto: se avesse ancora Higuain, questo Napoli sarebbe da scudetto. E anche da Coppa Italia".