Napoli-Inter, Repubblica anticipa le scelte di Benitez: Gargano dal 1', Inler insidia David Lopez. Zapata scalpita per un posto da titolare

Sembra tutto facile, probabilmente troppo: con il Napoli nel suo periodo di forma migliore e l’Inter in quello peggiore, un trend confermato anche dai risultati dell’ultimo turno di campionato. Ma stasera (20.45) al San Paolo è una partita secca: dentro o fuori, con in palio la semifinale della Coppa Italia. E Benitez sa bene che i 13 punti di vantaggio in classifica sui nerazzurri non faranno automaticamente la differenza, sul campo, al fischio di inizio dell’arbitro Massa. «Ne ho parlato con i miei giocatori: in una sfida a eliminazione diretta i pronostici non contano più di tanto e dovremo dunque interpretare il match nel modo giusto. Conosciamo il valore del nostro avversario e siamo consapevoli che servirà una grande prova per raggiungere la qualificazione», ha infatti messo in chiaro il tecnico spagnolo, preoccupato dalla valanga di complimenti che sta sommergendo la sua squadra e rischia di soffocarne la carica. «Sento troppi giudizi positivi: per i buoni risultati che stiamo ottenendo e il nostro mercato, che a mio parere potrà essere invece valutato soltanto più avanti. I conti si faranno alla fine della stagione, non adesso», ha tirato il freno con astuzia Mister 11 titoli, che delle coppe ha imparato a memoria segreti e trappole. Piedi per terra, insomma: è questa la parola d’ordine in casa azzurri, con l’unica eccezione fatta da Rafa per i 45 mila tifosi annunciati nonostante il maltempo allo stadio di Fuorigrotta. «Il loro entusiasmo ci può dare una spinta fondamentale: stanno apprezzando l’impegno del gruppo, sono certo che saranno al nostro fianco dal primo all’ultimo minuto». Il Napoli parte favorito: per organizzazione, qualità tecniche, condizione psicofisica e omogeneità dell’organico. È ritornato a disposizione pure Ghoulam e Benitez potrà permettersi il lusso di alternare di nuovo i suoi giocatori, mandando in campo 5 o 6 titolari diversi rispetto alla vittoria di tre giorni fa con il Chievo. Tra i pali dovrebbe esserci Andujar, eroe contro l’Udinese negli ottavi («Non chiamatelo il portiere della Coppa Italia, però...»). Certi i rientri di Koulibaly dopo la squalifica in difesa, Gargano a centrocampo, Hamsik e Callejon in attacco. Ma pure Inler è in rampa di lancio (ballottaggio in mediana con David Lopez) ed è calda perfino la pista Zapata, tenuto in preallarme da Rafa alla vigilia. «Sta lavorando davvero benissimo, dovrò pensarci bene prima di fare la mia scelta tra Duvan e Higuain: anche lui molto in forma. Questi li chiamo “benedetti problemi”. Ne vorrei tanti del genere: avere in squadra calciatori di qualità è importante». Benitez potrà contare in ogni caso su una squadra riposata e collaudata, chiunque andrà in campo stasera. Sull’equilibrio del Napoli ci sono invece meno certezze e in questo senso lo stadio pieno è un alleato solamente virtuale. Gli azzurri hanno giocato infatti le loro partite migliori in trasferta (tranne quella contro la Roma) e nel San Paolo delle grandi occasioni sono stati più di una volta portati a strafare. Ma a Fuorigrotta, tabù in parecchie gare di questa stagione, non sono mancate le sofferenze anche contro le piccole ed è molto fresco il ricordo della sfida di ottavi contro l’Udinese, risolta solamente ai rigori. È un vantaggio, in tal senso, che l’Inter abbia di “provinciale” soltanto la classifica in campionato: non il blasone e l’organico, in cui non mancano i nomi di prestigio. Pane per i denti di Hamsik & C. Il duello sarà stimolante però soprattutto per Rafa, che non ha un bel ricordo del suo semestre sulla panchina nerazzurra. «Vinsi due trofei, è vero: eppure non mi misero nelle condizioni migliori per dare il meglio, come invece è sempre successo qui...». Un motivo in più per mettere le mani sulla semifinale.