Fumata grigia, l’ennesima, nella interminabile querelle del San Paolo. Non manca la voglia di collaborare, tra amministrazione comunale e Napoli. La settimana prossima s’insedierà una task force con funzionari e tecnici delle due parti, per iniziare il lungo percorso che dovrebbe portare (nel giro di circa un anno) alla presentazione e alla sospirata approvazione dello studio di fattibilità: che è propedeutico al restyling dello stadio. Tempi ancora lunghi, insomma, con un mucchio di ostacoli burocratici e legali da superare. Nuove criticità sono emerse nella riunione di ieri mattina a Palazzo San Giacomo. Non possono più essere rinviati i lavori d’urgenza in curva A (6 mila posti inagibili), di cui deve occuparsi il Comune nelle more di un nuovo accordo globale con il club azzurro. Il Consiglio ha dato il via libera e si spera di ottenere l’agibilità del settore per il Sassuolo. Ma ballano molte altre questioni: dal canone d’affitto (sottostimato dal Coni in soli 500 mila euro) ai crediti che vanta De Laurentiis, che non farà sconti sull’utilizzo del prato per i concerti. Guai se si rompe. L’Uefa concederà una deroga solo se l’iter in corso sarà considerato serio, infatti: oppure niente Coppe.