Scrive Gianni Mura nel suo editoriale per La Repubblica: "Sarà Lazio-Juve la finale. Tutto è già chiaro quando manca un’ora abbondante di gioco. Segna Higuain, il superfischiato e spernacchiato Higuain. Non festeggia, continua a indicare un punto della tribuna, come aveva già fatto prima dell’inizio. Addita De Laurentiis come correo nel reato di alto tradimento (presunto). Correo nel gol è Reina, lento di riflessi su un destro non irresistibile. La partita potrebbe finire qui ed essere avara d’emozioni, ma così non sarà. Rispetto alle formazioni titolari domenica sera Sarri fa sei cambi, Allegri otto. Juve con un centrocampo più fisico (Sturaro, Rincon) ma anche più orientata all’attacco (Cuadrado e Dybala ad assistere Higuain). Tra le novità del Napoli Chiriches (male), Zielinski (maluccio) e Milik, non giudicabile perché per 45’ il Napoli gioca rasoterra come ci fosse Mertens, non Milik. Giudicabile dall’inizio del secondo tempo, come polistrumentista: percussioni e tromba della carica, di piede e di testa. Molto bravo Neto, ma non può impedire il pari di Hamsik. S’accende la partita, fin lì abbastanza nervosa, con Banti che forse vorrebbe imitare Orsato, ma non può riuscirci senza la collaborazione dei giocatori. Il Napoli sembra non pensare alla sfida con la Lazio, così importante per il terzo posto. Vuole vincere, anche dopo che Higuain, tanto per cambiare, riporta avanti la Juve. Si ha l’ennesima conferma: la Juve ha poche occasioni, ma ne cava il massimo o quasi. Il Napoli ha più occasioni ma non le sfrutta adeguatamente. La differenza, anche ieri, è quasi tutta qui. Quasi perché Neto, fin lì il migliore, fa una papera peggio di Reina e regala il 2-2 a un indiavolato Mertens , appena entrato. Ormai si gioca sui nervi, gli schemi sono saltati. Insigne fa il 3-2 e mentre Sarri aumenta le punte (Pavoletti) Allegri, visibilmente scontento di come i suoi gestiscono il finale, aumenta i difensori (Barzagli). Insigne fa sognare il San Paolo, ma servirebbero altri due gol che non arrivano. Arrivano dopo 6’ di recupero gli applausi al Napoli del suo pubblico. È una vittoria inutile, a conti fatti, ma è pur sempre una vittoria sulla Juve. Che ha giocato con sicurezza quasi spavalda fino all’errore di Neto, poi s’è rattrappita più del previsto. Higuain ha vinto, senza scomporsi, la sua personale partita. Con un solo centrocampista dai piedi buoni, Khedira, la Juve ha sofferto la maggior tecnica del Napoli, di Hamsik in particolare, che ha impostato e corso fino allo sfinimento. Non so quanto Allegri si sia schiarito le idee in vista del Barça. Servirebbe una via di mezzo tra la Juve di ieri, che non può fare a meno di Cuadrado, e quella di domenica".