Napoli - Scott McTominay ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Il centrocampista scozzese ha parlato del suo arrivo in maglia azzurra rivelando qualche retroscena e non solo. Di seguito i passaggi più interessanti evidenziati da CalcioNapoli24.
Ecco le dichiarazioni più importanti evidenziati da CalcioNapoli24 dell'intervista di Scott McTominay alla Gazzetta dello Sport:
“Finora ho amato ogni singolo minuto di questa avventura e voglio continuare a fare del mio meglio. Avevo sentito parlare di Napoli durante gli Europei e c’è stata un’immediata attrazione. Quando è arrivata questa occasione, l’ho presa seriamente in considerazione. All’istante. Non mi era mai capitata prima. Volevo essere sicuro che fosse la decisione giusta in quel periodo per il futuro, così mi sono informato bene sul progetto, sulla squadra e sull’allenatore. E il ds Giovanni Manna ha avuto una grande influenza su di me, aiutandomi. E’ venuto a casa mia a Manchester, abbiamo avuto una conversazione molto piacevole: mi ha spiegato la cultura, la storia del club, della maglia e di Napoli, del suo stadio meraviglioso. La passione dei tifosi, il mito di Maradona, il cibo che è incredibile. E ovviamente l’opportunità di poter vincere trofei importanti che avrebbero fatto crescere la mia carriera. Qui sono molto contento e voglio continuare a fare del mio meglio”.
Napoli l’ha accolta come una star. Se lo aspettava?
“Assolutamente no. Quando sono sceso dall’aereo, mia madre che era dietro di me non aveva idea che i tifosi fossero così passionali e affettuosi, non potevamo credere ai nostri occhi. E’ un momento che ricorderò per il resto dei miei giorni”.
Ha mai visto un video di Conte giocatore?
“Sì, è molto simile a come è da allenatore. Ha una energia pazzesca, non è mai calmo o “lento”, ed è una cosa buona perché trasmette sempre molta carica. Per noi calciatori è molto importante perché anche in campo ci dà la forza di credere in noi stessi così tanto da poterci far fare qualsiasi cosa senza limiti. Lo rispetto, lo ammiro, non solo sul campo e come coach ma anche per come conduce la sua vita: è impressionante, mai conosciuto persone simili a lui. E’ molto bravo, preciso, meticoloso”.
I suoi allenamenti sono così duri come dicono?
“Molto duri, anche mentalmente. Ma nel calcio e nella vita non raggiungi nulla senza lavorare duramente, io provengo da una famiglia di lavoratori e per me il lavorare duro rappresenta la base dei miei valori. Ogni volta che vado in campo do tutto perché è così che sono stato educato. Ed è lo stesso modo in cui Conte conduce gli allenamenti o si approccia alle partite, e io lo condivido. A volte è complicato, ma devi mostrarti mentalmente in grado di gestire certi momenti. Lui tira fuori il meglio da tutti, non si vincono quattro campionati per caso. Io voglio essere parte della sua storia e di quella del Napoli e spero di poter dimostrare la nostra forza anche nei prossimi anni”.
Primo pallone toccato al Maradona e subito gol. Cosa ha provato?
“E’ stato in momento molto significativo per me perché volevo così tanto venire qui a Napoli…C’erano aspettative perché sono stati spesi anche tanti soldi. Volevo dare subito il massimo. Voglio essere un calciatore che dà tutto in ogni circostanza. Sono sincero, i primi secondi passati al Maradona mi hanno impressionato, non li dimenticherò mai”.
Mancano 7 partite è l’Inter è vicina. Lei crede nello scudetto?
“Certo che ci credo. Pienamente. Dobbiamo pensare che possiamo vincere ogni partita, dobbiamo continuare a crederci per ottenere la migliore posizione possibile. Abbiamo lavorato duramente per essere dove ci troviamo ora. E credo che qualcosa di spettacolare possa ancora succedere. Non dobbiamo farci prendere dal panico ora dobbiamo realizzare dove siamo e cosa stiamo facendo, andare avanti e vedere dove ci porterà il nostro cammino. Non dobbiamo avere rimpianti, ma camminare sempre a testa alta".