Giuseppe Marotta, amministratore delegato della Juventus, ha rilasciato una lunga intervista a Tuttosport. Ecco alcuni passaggi evidenziati da CalcioNapoli24.
Dicono: la Juventus vince in Italia perché non ha avversari.
"Non sono d’accordo. Roma e Napoli hanno sempre inanellato risultati positivi. Credo che la seconda classificata in questi anni abbia perso al massimo cinque o sei volte a stagione e questi sono numeri che dimostrano la loro competitività. Non è facile vincere in Italia, anche se a volte la Juventus può farlo sembrare, ma per superare gli avversari degli ultimi anni c’è voluta sempre una concentrazione massima per tutta la stagione o sono state necessarie grandi imprese come nella stagione della rimonta. Altro che facile!".
Quanto vale Dybala?
"Non ha un valore. Il valore di un giocatore è dato nel momento della sua cessione. Se mettevo una clausola su Pogba tre anni prima di cederlo avrei detto: 60 vanno bene. Mentre invece l’abbiamo venduto a 110. La clausola è una follia, non la metterò mai su un giocatore. Non è un vantaggio, ti mette nelle condizioni di debolezza".
Per esempio senza clausola, probabilmente, De Laurentiis non vi avrebbe ceduto Higuain.
"Mah, questo non lo so… novanta milioni sono novanta milioni!".
I tifosi della Juventus sono sempre piuttosto arrabbiati con i media, dai quali percepiscono una certa ostilità nei confronti del loro club. Fosse per alcuni di loro dovreste fare più querele che gol. Anche nei confronti di avversari che spesso vi attaccano…
"Io sono stato per qualche decennio dirigente di squadre meno importanti della Juventus e ho sempre visto la Juventus come una società forte e vincente. Quando uno è forte e vincente subentra la cultura dell’invidia e quindi la vittoria viene denigrata o svilita. Quando uno vince è perché è più forte in tutte le componenti. Purtroppo nel nostro calcio c’è molta cultura dell’invidia e poca cultura della sconfitta".
Cos’è la cultura della sconfitta?
"Quella che ti permette di imparare dalle sconfitte. Invece in Italia, spesso i nostri avversari hanno perso dando la colpa all’arbitro o qualcos’altro. Questa è la cultura dell’alibi. E’ un concetto sbagliato da sradicare, perché toglie responsabilità ai giocatori, alimentando in loro una mentalità perdente".
E poi si verifica un fenomeno strano: l’Inter accusa la Juve di avere aiuti arbitrali, ma poi Ausilio la cita come esempio in una lezione all’Università. De Rossi ammette che «questa Juve è una squadra che ha scritto la storia del calcio». Gattuso parla addirittura di «metodo Juve da seguire come il Vangelo».
"Se noi in questi sei anni abbiamo fatto quasi cento punti più del Napoli e della Roma e non so quanti più delle milanesi non si può discutere la supremazia chiara e netta. E la supremazia non nasce per caso, ma perché hai qualcosa in più degli altri. Nel nostro caso il modello di cui parlavamo prima".